E’ paradossale che in pochi conoscano le gesta di chi ha reso famoso il nome di Misilmeri, fuori da un normale contesto storico, mentre ieri presso l’Orto Botanico di Palermo si svolgeva un meeting proprio su quel Francesco Cupani e sulla specie, quella del Lathyrus odoratus, che ha dato notorietà a Misilmeri, associato al nome del botanico Cupani, nel mondo.
Al meeting hanno partecipato: il Dr. Pietro Proietto, autore del libro Francesco Cupani, Naturalista contemporaneo, la Dr.ssa Cecilia Wingard, ricercatrice svedese che porta avanti in giro per l’Europa studi sulla speciazione del Lathyrus odoratus, la Dottoressa Rosmarì Tasca D’Almerita e il prof. Alfredo Balletta.
Il nome del nostro paese, infatti, più che raccontato nei libri di storia viene fuori nei testi accademici di storia naturale o magari nei libri di scienze, e questo è dovuto, soprattutto, al fatto di aver ospitato Francesco Cupani, l’uomo che rivoluzionò l’impostazione classica della botanica e delle scienze naturali in generale.
Sapere che ogni anno da Aprile a Maggio in una località della Svezia ci sono stage e fiere sulle varietà floreali di Sweet Pea e il nome della varietà Cupani (made in Misilmeri) primeggia su tutte le altre, è qualcosa che ci mancava, ma nello stesso tempo ci rende orgogliosi! Quindi, un grazie va certamente a quanti lavorano in silenzio, contribuendo a diffondere attraverso la memoria storica e scientifica il nome di Misilmeri e del botanico mirtese che l’ha reso grande.
Contribuire a portare fuori dall’ambiente di Misilmeri, la nostra memoria storica e scientifica è certamente una grossa soddisfazione; soprattutto, dopo aver scoperto che, al museo di storia naturale di Londra, di Amsterdam e ancora ad Hallarod come anche in molti altri dipartimenti di scienze naturali di famose università europee e americane si legge: “Monk Cupani from Misilmeri”. Il Dott. Proietto insieme alla Dr.ssa Wingard sarà ancora impegnato nel 2018 per una serie di conferenze che li vedrà assieme a Capri e presso un’illustre università svedese per altri due appuntamenti in cui si parlerà di Cupani e delle sue specie floristiche più rappresentative. Non possiamo, quindi, che augurargli in bocca al lupo!
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