Nell'edizione odierna del Giornale di Sicilia una notizia che riguarda il Comune di Misilmeri.
Sicuramente ricorderete l'aumento della Tarsu avvenuto nel 2010 che provocò un ricorso presentato al Tar con diversi cittadini e il comitato "Misilmeri pulita" in prima linea nell'opporsi all'aumento.
I giudici del Tar hanno respinto il ricorso confermando la legittimità di quell'aumento. I giudici hanno deciso per il "No" riprendendo una sentenza del 2013 su un ricorso analogo presentato dalle sigle sindacali.
"E' competenza del Sindaco potere aumentare le tariffe alla luce della legge che impone la copertura tariffaria di almeno il 50% (in alcuni casi il 70%) del costo del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani e la legge 9 che obbliga alla copertura integrale dei costi connessi all'espletamento del servizio di gestione integrata dei rifiuti in ambito comunale, con la conseguenza che la mera variazione della tariffa tarsu, è un atto praticamente vincolato e scevro di quei momenti di discrezionalità insiti nella regolamentazione generale del tributo e della tariffa espressamente riservata al consiglio".
Inoltre, confermano i giudici, "la determinazione sindacale impugnata non è carente sotto il profilo motivazionale ed istruttorio, in quanto è stata adottata sulla base di una articolata relazione del responsabile del servizio finanziario, il quale ha quantificato la somma necessaria per la copertura dell'82% del costo del servizio indispensabile per garantire gli equilibri di bilancio anche in considerazione dei debiti pregressi emersi dai consuntivi 2007-2009, nonchè per far fronte alle prescrizioni derivanti dalla normativa di misure atte a coprire il corso del servizio di smaltimento rifiuti, notevolmente incrementatosi nel corso degli anni, con il gettito derivante dalla Tarsu."