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Quali alternative all’APS? Ancora lontani dalla soluzione

Il comunicato del Segretario Provinciale UGL

Quali alternative all’APS? Ancora lontani dalla soluzione

Da oltre due anni nella provincia di Palermo si recita un melodramma. Acqua Pubblica e acqua privata due facce della medesima medaglia in una Sicilia, dove le Leggi si interpretano e non si applicano.

 La Società APS SpA vincitrice di gara per l’affidamento del Servizio Idrico Integrato nella provincia di Palermo  a seguito della Legge Galli, è fallita e da allora non si riescono a trovare alternative.  E’ grazie alla sensibilità del Prefetto che è riuscita a trovare  soluzioni tampone in attesa che tecnici e politici facessero il loro dovere e i meriti dei 202 lavoratori se ancora oggi viene garantito il servizio nonostante i dipendenti  siano senza  stipendio e in condizioni di dignità lavorativa ridotta al minimo sostenibile.

 Dopo estenuanti trattative e manifestazioni a seguito dell’intervento del Ministro Graziano Del Rio si era (e il passato è d’obbligo dato che ciò che si decide la mattina non trova concretezza la sera) addivenuti ad una ultima soluzione considerato che tutte le altre percorribili erano state fallimentari (v. affidamento ad EAS,  Onda Energia, Siciliacque e infine gestione ATO ancorché non perfettamente legittima tenuto conto che quest’ultimo è un Ente di controllo e non potrebbe gestire ciò che dovrebbe controllare).

Dunque l’unica soluzione sembrava essere AMAP Società che gestisce il S.I.I. nella città di Palermo a totale capitale pubblico.

Quale migliore occasione per applicare la Legge e accontentare i sostenitori dell’acqua pubblica!

Peccato però che questa soluzione non sembra piacere ad alcuni deputati, figli di questo governo promotore del Decreto sblocca Italia, convertito con legge 164 dell’11/11/14, il quale impone, senza possibilità di fraintendimenti, l’individuazione degli Enti di governo degli ambiti entro il termine perentorio del 31/12/2014, a questi gli Enti Locali devono partecipare OBBLIGATORIAMENTE  ed è all’Ente di governo che viene  trasferito l’esercizio delle competenze in materia di risorse idriche nella logica dell’unitarietà del servizio per l’omogeneizzazione delle tariffe e l’ottimizzazione dei costi.

Dunque la legge non lascia margini a libere personali interpretazioni  di chi chiede l’acqua pubblica a parole ma nei fatti si smentisce, tenuto conto che i Comuni, specie nella provincia di Palermo per gestire detto settore sarebbero costretti ad affidare a ditte esterne .(dunque acqua privata?!)

In questo momento il Primo inadempiente è il Governo Regionale che ad oggi non ha ancora provveduto a individuare gli Enti di Governo, mi chiedo –Dichiara il Segretario Provinciale UGL Chimici Palermo margherita Gambino – come sia possibile che un Governo Nazionale stabilisca delle regole perentorie e poi esso stesso nella massima autorità Regionale le disattenda e in questa Babele in cui governo Nazionale, Regionale e Comuni  parlano lingue diverse pur facendo parte dello stesso partito non si accorgono che si perdono posti di lavoro e non si garantiscono i servizi essenziali rischiando gravi emergenze sociali.

Il nostro grido giunga al governo nazionale. Chiediamo l’applicazione delle norme e che si mettano da parte voli pindarici che nascondono solo la mancanza di volontà a trovare soluzioni per evitare di scontentare qualcuno.

Il Segretario Provinciale UGL Chimici Palermo

Margherita Gambino

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2 Commenti

  1. sopravvivere a misilmeri

    MOLTO SEMPLICE,RITORNO ALLA GESTIONE PUBBLICA COME SANCITO DA REFERENDUM,COME ERAVAMO 10 ANNI FA QUANDO SI STAVA MEGLIO QUANDO SI STAVA PEGGIO E L'ACQUA NON MANCAVA MAI.

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  2. DANIELE LO PINTO

    SOLO APS? IN 3 MESI DI NUOVA AMMINISTRAZIONE NON HO ANCORA VISTO NTUPPARE NEMMENO UN "PURTUSO".... (o Buca).

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