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Rosario Corso, storia di un emigrato di successo

Il compianto Sig. Corso venne nominato Cavaliere dal Presidente Sandro Pertini

Rosario Corso, storia di un emigrato di successo

Tra i 2772 Cavalieri del Lavoro nominati dalla Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro è presente anche un misilmerese, il compianto Rosario Corso.

Insignito dell’ordine al ‘’Merito del Lavoro’’ nel 1982 per essersi distinto nei diversi settori dell’economia, contribuendo allo sviluppo sociale, occupazionale e tecnologico e alla crescita del prestigio del "made in Italy".

Il nostro concittadino nato a Misilmeri nel 1939 una volta compiuta la maggiore età si arruolò nella Marina Militare.

Al suo ritorno egli si sposò con Arcangela Marchese ed a causa delle poche opportunità di lavoro in Sicilia decise di emigrare al nord Italia, più precisamente a Settimo Torinese.

A Settimo Torinese ebbe la possibilità di lavorare alla Fiat e al contempo di conseguire il diploma di geometra che gli permise di aprire un’agenzia immobiliare, che da lì a poco sarebbe diventata punto di riferimento per l’intera cittadina.

Non passò molto tempo e dopo essersi creato una solidità nel paese in provincia di Torino si attivò nel sociale e conobbe Francesco Bassone, che a quel tempo era rettore della ‘’Magnifica Consorteria dei Gamberai’’,un sodalizio che si occupava di promuovere le tradizioni, usi e costumi dei settimesi.

Rosario Corso venne successivamente nominato da Bassano Gran Priore della ‘’Magnifica Consorteria dei Gamberai’’, questo fu un avvenimento importante poiché era la prima volta che un immigrato veniva insignito di questa carica, e ciò gli permise di inserirsi ulteriormente nella vita sociale e politica della cittadina.

Grazie alla sua caparbietà e alla sua disponibilità nell’aver aiutato tanti misilmeresi e siciliani ad inserirsi nella comunità di Settimo Torinese egli venne candidato a Roma alla nomina di Cavaliere dell’Ordine ‘’al Merito della Repubblica Italiana’’ e il 2 Giugno 1982 con decreto del Presidente della Repubblica Sandro Pertini venne nominato ‘’Cavaliere’’.

Storie come quella del Sig. Corso riempono il petto di gioia e dimostrano come e quanto i misilmeresi siano stati benvoluti in passato ed abbiano saputo far apprezzare le proprie qualità.

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1 Commento

  1. Gianni La Barbera

    Il Signor Corso, Saro, era mio cugino. A dire il vero ci siamo incontrati poche volte; sia perché anch’io sono un emigrato, sia perché lui era quasi di un’altra generazione. Me lo ricordo vagamente, un po’ come tanti altri miei cugini. Anche se Misilmeri non si può considerare un paese di migranti, certamente ci sono parecchie persone che hanno lasciato il paese; fra i quali anche un paio di cugini di primo e secondo grado, amici e conoscenti, in Italia e all’estero. Le persone che emigrano hanno spesso dei destini strani, e coloro che riescono « a sfondare » sono assai rari. Spesso la vita dei migranti, di tutte le razze e provenienze, é modesta, se non difficile o addirittura drammatica. A differenza di altri non ho mai aiutato né spinto nessuno a lasciare il paese natio; ben sapendo che cosa ciò comporta in termini di sofferenza; d’altronde ne parlo in alcune mie poesie. Per ritornare a Saro, sono fiero di aver avuto un cugino Cavaliere del lavoro, come sono fiero del successo di alcuni parrucchieri *Made in Misilmeri* Per quanto riguarda me, mi basta continuare a vivere degnamente la mia vita, aver cresciuto i miei figli, se possibile scrivere qualche bella poesia (il mio sogno) e per il resto … come vuole Dio. Un caloroso saluto a tutti gli emigrati misilmeresi.

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