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Staminchiano Live 2013… Classifica, interviste e riflessioni

Un’iniziativa dell’associazione Ulisse

Si è conclusa la seconda edizione dello Staminchiano tenutosi a Piano Stoppa la scorsa domenica. Cinque le band rimaste in gara dopo le selezioni: i Rapinatori di confidenze, i Kinship, The Absent Drinks, i Malatempora e i Noxae che purtroppo per questioni logistiche non si sono potuti esibire.

Sono stati gli Absent Drink ad aprire le danze mostrando grande sicurezza sul palco frutto dell’esperienza che li vede suonare insieme da anni. A tratti psichedelici, nei loro brani c’è una forte alchimia tra chitarra e basso, coronata dalla precisione del batterista in una fusione tra rock anni ’90 americaneggiante e schitarrate indie d’inizio 2000. Il loro brano “Give me up” è assolutamente d’ascoltare!

Seconda band a salire sul palco, i Rapinatori di confidenze, mostrano un folk rock (affine a band come Modena city rambles)  fuso con elettronica e assoli di chitarra hard rock.

Dopodiché salgono sul palco i Kinship ed eseguono come primo brano una cover dei Muse. Mostrano fin da subito una forte presenza scenica. Ottima prova del cantante dalla voce molto pulita e un grande controllo del falsetto, del chitarrista (davvero un animale da palcoscenico). Basso e tastiera molto precisi e batteria trascinante ai limiti della “violenza” fisica sul rullante che è un piacere d’ascoltare. I loro inediti: “Irreversibile” e “Nel silenzio” (dedicata a Ebrahim Hamidi, ragazzo dell’Iran impiccato per la sola “colpa” di essere omosessuale) è possibile ascoltarli su you tube.

Quarto gruppo a salire sul palco, i Malatempora, mostrano un rock cantautorale molto maturo nei testi e negli arrangiamenti. Oltre a eseguire un paio di cover dei maestri De Andrè e Battiato, la band presenta i propri inediti dai temi forti e “scomodi” come l’eutanasia ad esempio: ”Tenetevi pure il mio corpo ma ridatemi l’anima”, o i tempi che cambiano e non di certo in maniera positiva.

Estremamente toccante a tal punto da lasciare l’amaro in bocca è il brano “eNneZeta” dedicata a Norman Zarcone, ragazzo gettatosi dalla finestra del settimo piano di lettere perché senza futuro nonostante il suo 110 e lode. Con questo brano hanno davvero regalato al festival un momento intenso di commozione e riflessione. Infatti fa riflettere il fatto che allora di questa morte se ne sia parlato pochissimo. Perché come dice la canzone “Norman” dei Management del dolore post-operatorio dedicata sempre a questo ragazzo “Norman, amico mio, siamo così piccoli che quando cadiamo non ci sente nessuno. Noi non lo facciamo quel boato che fa l’impresario, che fa l’uomo di stato.” e quindi nessuno deve sapere. È meglio che non si sappia, a quanto pare. Quando tutto ciò dovrebbe essere da monito per tutti, per la generazione dei nostri genitori e per la nostra, tutto ciò dovrebbe fare riflettere! Ma l’operaio deve continuare a far l’operaio e non sapere, i banchieri devono continuare a far i banchieri e non sapere, le casalinghe devono continuare a far le casalinghe e non sapere, gli STUDENTI devono continuare a far gli studenti e non sapere…e io ragazzo di vent’anni che non sa ancora cosa fa per la metà del tempo mi ritrovo qui con disgusto a far la morale al mondo intero…questo mostra quanto abbia fallito “la meglio gioventù”!

Sul finale di serata il presentatore annuncia che i Noxae, purtroppo, non potranno esibirsi e quindi si passa direttamente alla premiazione. Al terzo posto si classificano i Kinship, al secondo i Malatempora e al primo, a mio parere meritatamente data la lunga esperienza, The Absent Drinks.

Sul finire della serata ho avuto la possibilità d’intervistare i Kinship, ecco l’intervista:

Come è quanto è nato il vostro progetto?

Ornella (tastierista): È nato nel 2010 ma avevamo continue divergenze col nostro vecchio batterista e abbiamo deciso di creare un gruppo che trasmettesse quello che abbiamo sempre celato: emozioni, temi giornalieri che con altri gruppi bocciavano sempre.

Chi ha avuto l’idea di chiamare la band così?

Ornella: Sempre io. Leggendo il libro di Freud “Totem e tabù” che usa il termine “Kinship” che racchiude proprio il concetto di familiarità. Proprio perché volevo creare una band formata non soltanto da membri singoli ma che rappresentasse una famiglia. E penso, più o meno, di esserci riuscita!

Avete registrato qualche brano?

Ornella: Sì, due brani: Irreversibile e Nel silenzio.

Chi sono o quali sono le vostre fonti d’ispirazione?

Ornella: Come band primaria i Muse.

Da parte di tutti?

Riccardo: Io sono molto più d’inclinazione rock classico, hard rock ecc.

Ornella: Comunque sì Muse, Radiohead, rock alternative…british!

Come nasce un brano dei Kinship?

Riccardo: Innanzitutto dal fastidio!

Ornella: Ahahah no va be’ più che altro io scrivo i testi e quello che viene fuori, viene fuori…poi improvvisiamo, facciamo qualche arrangiamento, lo adattiamo al testo e poi a forza di provare, provare, provare riusciamo finalmente a concludere.  

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3 Commenti

  1. Testimone oculare

    Tutto bello sembrerebbe...però faccio una costatazione rivolta a Misilmeri Blog. Come si fa ad omettere nella stesura dell'articolo un fatto importante come l'affluenza del pubblico. Sono testimone oculare di un fallimento totale! Per il secondo anno consecutivo questa manifestazione ha dimostrato che non funzione e non attira pubblico.

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  2. Misilmeri Blog

    @ Testimone Oculare Il nostro inviato alla manifestazione era Justin Costantino, ragazzo in gamba e preparato in materia. Noi siamo contenti del lavoro che ha fatto.

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