La presentazione del libro di Vincenzo La Lia “Assiettati cà tu cunto”, edito da Qanat editore, sarà domani 28 giugno alle ore 21 presso l’oratorio accanto la Chiesa Madre.
Ecco la recensione del libro:
Vincenzo La Lia, col suo gergo sincopato, ci racconta la vira e le storie che si cuntavano agli angoli delle strade, nei bar o a casa, mentre la famiglia riunita cenava. Questa è la bellezza della sua narrazione che ha, in sè, il genius loci, la dimensione vissuta, amata e sognata. Potrei aggiungere, da etnoantropologo, che ci racconta la Storia parlata del popolo siciliano, quello che lui ha vissuto, il suo prossimo, ma la sua genialità artistica e la sua singolarità, a mio avviso, risiedono nel fatto che il ricordo sognato che scrive La Lia, ha un alone di poesia popolare. Come fosse un cantico antico.
"Assiettati" è palermitano e "recenzione" non è italiano. Che brutta fine hanno fatto il misilmerese e l'italiano.
Vincenzo La Lia mi sembra uno scrittore che ha capito cosa bisogna cercare nella parola scritta, uno che ha ritmo. Più che raccontare la storia parlata del popolo siciliano che, a dire il vero, non so cosa significhi, egli dà al dialetto la potenza espressiva della lingua viva, vincendo quell'odore di morte che la scrittura imprime alla vitalità della parola. Uno scrittore che o ha mestiere o è un talento. Peccato non essere stati alla presentazione del libro.