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Galeno seppellito alla Cannita. Gli studi di un Misilmerese

Galeno nasce a Pergamo, l’attuale Bergama in Turchia attorno al 120-130 (e.v.). La sua è una famiglia di architetti e lo istruiscono intensamente. Il giovane, attratto dal sapere si interessa di agricoltura, filosofia, astronomia, astrologia e non ultimo di architettura e matematica.
A 16 anni, inizia lo studio nella scuola medica che aveva sede nel tempio locale dedicato ad Asclepio divenendo dopo quattro anni therapeutes cioè addetto. Le regole della salute erano: “respirare aria fresca, alimentarsi adeguatamente, dormire a sufficienza, mantenere regolata la funzione intestinale e dominare l’emotività dell’animo”, regole di quasi duemila anni fa che sembrano dettate dalle migliori università mediche di oggi.
Successivamente, intorno all’anno 149, approfondisce lo studio della medicina nelle migliori scuole del tempo presso Smirne, Corinto ed Alessandria.
Dopo avere conseguito la laurea in medicina ritorna a Pergamo e va ad esercitare la professione presso la scuola dei gladiatori divenendo specialista nella cura delle ferite e dei traumi dei combattenti.
Nel 162 va a Roma dove ha modo di dimostrare la sua profonda conoscenza dell’anatomia umana. Conosce il console Flavio Boezio e diviene medico personale dell’imperatore Marco Aurelio e di altre personalità importanti. Frattanto frequenta i filosofi del tempo parlando in greco, lingua che Egli conosce bene.
A Roma trascorre la sua vita nella corte imperiale dove ha modo di condurre esperimenti e vivisezioni. I risultati sono trascritti dagli scrivani ma purtroppo un incendio del 191 distrugge molte sue opere conservate nel Tempio della Pace.
Dice il prof. Perret: Galeno oltre ad essere personaggio rappresentativo dell’epoca romana, è comunque simbolo dell’eterna sapienza.
Il medico degli imperatori seguì in parte gli insegnamenti del grande scienziato Ippocrate, fondatore della medicina-filosofia antica ma, è il primo medico “moderno” perché lascia da parte le spiegazioni filosofiche dei malanni e ne spiega scientificamente la causa con la sua opera più importante: L’arte medica.
Muore a… e qui la storia diventa leggenda o viceversa.
Il Lessico di Suda…..del decimo secolo fa risalire la data del decesso intorno all’anno 200. Altri affermano che l’anno fatidico sia il 216.
Nei documenti antecedenti il Rinascimento, il nome Claudio di Galeno non è citato e pertanto sembra che il Cl. che precede Galenus significhi Clarissimus.
Il siciliano Michele Amari, nell’800, studioso del periodo arabo in Sicilia, identifica il supposto sepolcro di Galeno alla Cannita (Misilmeri-Pa) dopo la divulgazione della notizia, riportata da testi di scrittori arabi, della tomba di Aristotele sospesa tra cielo e terra a Palermo. Pertanto, approfondisce gli studi e nei testi dei viaggiatori e scrittori arabi tra cui Ibn Jubayr, nell’opera del 1184 intitolata Rihla, ricorre che Claudio Galeno è sepolto nei pressi di Misilmeri (Palermo) e che Ibn Hawqal Al Harawi, altro viaggiatore arabo, lo include nei luoghi da visitare in pellegrinaggio.
Tale luogo gli viene additato come il supposto sepolcro di Galeno alla Cannita a Qarr Sa’d presso cui era un cimitero di venerabili musulmani.
Ibn Sabbat, morto nel 1285 riporta la notizia: “ Nell’isola di Sicilia è nota la tomba (qabr) di Galeno (Galinus)….., sta a sinistra di chi va da Quasr’ Al Amir (Misilmeri) verso la capitale (Palermo)”. La storia-leggenda relativa alla tomba di Galeno che circola nel paese di Misilmeri in provincia di Palermo è la seguente.
Pare che durante il periodo romano, Galeno abbia avuto in sogno una premonizione riguardo il suo ritorno a Pergamo e forse per andare in Palestina a conoscere i cristiani. Egli stesso lo racconta.
Sognò di volare verso l’Asia Minore in groppa ad un’aquila ma, ad un certo punto il volatile volle riposarsi ed invertendo la rotta cadde.
La caduta si concluse nelle braccia di una divinità che depose il medico sopra una grande perla che galleggiava nel mediterraneo: la Sicilia. Galeno, pur non credendo ai sogni, si imbarcò su una nave diretta in patria. Durante il viaggio fu colpito da una grave malattia, proprio mentre stava per doppiare l’odierno Capo Gallo, in Sicilia. Il comandante della nave lo fece sbarcare nel porto di Panormus. I palermitani si contesero l’onore di ospitarlo. Galeno accettò l’ospitalità di Francesco di Maredolce che aveva un castello alla periferia della città. Le condizioni di Galeno si aggravarono. Alla sua morte il signore di Maredolce lo fece tumulare in una sepoltura gentilizia sul colle di Bassano, proprio dove oggi sorge il cimitero di Bassano a Misilmeri.
Di Galeno rimane il pensiero con la visione teologica di ogni fenomeno e forse anche il luogo di sepoltura potrebbe essere verificato con l’uso di una semplice bussola che impazzirebbe se fosse vera la notizia della sospensione fra terra e cielo della tomba (dovuta all’effetto di grossi monoliti magnetici? Nda).
Molti elementi fanno presumere la veridicità dell’assunto.
L’area del sito dell’attuale cimitero è stata nel tempo considerata sacra per l’assenza di costruzioni. Sovrapponendo le cartografie, risulta che la strada consolare romana Valeria Pompeia, esistente ma celata, passa proprio la dove era descritta la visione della importante tomba per chi da Misilmeri va verso Palermo.
Il castello di Bassano invece non esiste più perché nei decenni l’area è stata stravolta da una cava di pietra e in parte dal passaggio della scorrimento veloce Palermo-Agrigento denominata SS 121.
Anticamente, la popolazione locale, nei primi di settembre, si recava in zona, vicino la fonte della spiritata (attualmente in parte esistente n.d.a.), a rendere omaggio presso un cumulo di pietre che si pensa fosse proprio quello che era rimasto della tomba di Galeno distrutta dai saraceni.
Esiste anche, in zona, una necropoli fenicia dove nel 700 vennero rinvenuti dei sarcofagi antropomorfi e che oggi si trovano nel museo archeologico di Palermo.
Esiste nella località Portella di Mare, frazione di Misilmeri la via Galeno.
All’interno della Casa Comunale di Misilmeri un busto bronzeo con le sue presunte sembianze è esposto nella Sala Consiliare.
A Pergamo non esiste un monumento dedicato a questo famoso medico.
Infine esiste il Premio Galeno per la Ricerca Farmaceutica avente sede a Milano.
Sarebbe auspicabile che il suddetto prestigioso Istituto, in occasione del Premio, potesse gemellarsi con il Comune di Misilmeri, rendendo omaggio alla memoria del grande Galeno deponendo semplicemente un mazzo di fiori nel cimitero di Bassano e consegnando il premio nei locali del Comune di Misilmeri. Inoltre, prestigiose trasmissioni televisive potrebbero effettuare servizi su questa storia-leggenda.

Scritto da Paolo Francesco Lo Dico                                                                                                      Tratto dal sito : http://www.rinascita.eu

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2 Commenti

  1. Jack

    @Francesco Paolo lo dico...

    Complimenti se ciò fosse vero sarebbe una scoperta per davvero fantastica...ma perchè non chiediamo a chi di competenza di potere fare degli scavi in proposito...ciao By Jack...

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