Vi riportiamo un articolo scritto da Leopoldo Gargano per il Giornale di Sicilia di oggi:
Sciogliere subito per infiltrazioni mafiose il Comune di Misilmeri. Questo il contenuto della relazione partita dalla prefettura di Palermo dove sono stati ascoltati inquirenti, investigatori e rappresentati del Comune di Palermo e della Provincia. A Misilmeri non sono stati nemmeno inviati gli ispettori per il cosiddetto «accesso agli atti», dato che i risultati dell’indagine condotta dalla Direzione distrettuale antimafia e dai carabinieri del nucleo operativo sono stati ritenuti più che sufficienti per la proposta di scioglimento. Dunque niente «accesso», ma proposta diretta di scioglimento. Un iter eccezionale, con pochissimi precedenti in tutta Italia, per una situazione giudicata eccezionale.
Adesso la decisione spetta prima al Ministero dell’Interno e poi al Consiglio dei ministri ed i tempi dovrebbero essere strettissimi, probabilmente entro la fine del mese.
L’ex presidente del consiglio comunale, Giuseppe Cimò, è sotto inchiesta per mafia e l’operazione «Sisma» dei carabinieri condotta nell’aprile scorso ha svelato la fitta rete di relazioni del boss, Francesco Lo Gerfo che in pratica controllava la vita amministrativa del paese. Cimò è sospettato di avere agevolato i clan nell’aggiudicazione di lavori pubblici.
In sostanza, avrebbe chiesto all’ex capo dell’ufficio tecnico di revocare una gara d’appalto che aveva escluso la «Falletta Mariano snc», una ditta di igiene ambientale che si è occupata del servizio di raccolta rifiuti nel paese. In realtà secondo l’accusa il vero titolare era Lo Gerfo e l’azienda serviva a infiltrare la pubblica amministrazione, pilotare posti di lavoro, controllare l’economia della zona. L’impresa è stata sequestrata dai carabinieri nell’ambito della retata sulla cosca di Misilmeri conclusa con 4 arresti e adesso è amministrata da un professionista nominato dal tribunale.
Il controllo mafioso del settore chiave dei rifiuti serviva non solo ad intercettare gli appalti milionari del Coinres ma anche a pilotare le assunzioni a pioggia che movimentavano centinaia di voti. Inoltre Lo Gerfo puntava alle licenze per i distributori di carburante da intestare poi a prestanome, al reclutamento di ausiliari del traffico, pagati con soldi pubblici, e ai terreni agricoli da trasformare in edificabili per moltiplicarne il valore. Insomma il capo cosca, stando alla ricostruzione della procura, era diventato l’autorità principale di Misilmeri, in grado di pilotare pacchetti di voti e orientare le scelte dell’amministrazione.
Dopo l’indagine di Dda e carabinieri, i consiglieri comunali si sono dimessi in massa e adesso si aspetta da Roma la decisione sullo scioglimento. Il municipio già due volte è stato sciolto per mafia, nel 1992 e nel 03. «Ribadisco la totale fiducia nel lavoro prezioso e meticoloso che la magistratura sta svolgendo – ha detto in precedenza il sindaco Piero D’AI -. Ma voglio con forza affermare che l’amministrazione comunale non può essere nemmeno sfiorata dal sospetto che abbia ceduto a pressioni criminali. In ordine ai fatti relativi ad appalti ottenuti dalla ditta Falletta, coinvolta nella indagine «Sisma», confermo che con la mia amministrazione tale impresa non ha mai ottenuto appalti, aggiudicazioni e affidamenti diretti».
Tratto da: Il Giornale di Sicilia
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Notizia a carattere cubitale sul convenievole scioglimento del consiglio, accompagnata da una foto, con smagliante sorriso, del presunto manipolatore del malaffare, sul giornale di sicilia. ........con disappunto e rammarico ho notato, .........neanche un rigo sull'inaugurazione del Museo intitolato al GRANDE EMERITO ROCCO CHINNICI, a dimostrazione di chi ci denigra, che Misilmeri é parte sana, laboriosa e ANTIMAFIOSA, nonostante, per ben TRE volte sarete commissariati.
Ringraziamo il responsabile della cronaca misilmerese del GDS.
Saluti.
Mi sembrava che non vi erano dubbi...Cosa che non ha saputo fare il sindaco è quella di dimettersi, almeno andavamo ad elezioni.
Caro D'Aì, va continua a bullariti i ricetti in ospedale e levaci manu con la politica, NON E' COSA PER TE...e' Per *******
Condivido pienamente il disappunto di Andrea per il mancato articolo su GdS sulla inaugurazione del Museo Antimafia dedicato a Rocco Chinnici. Ti assicuro che l'articolo è stato immediatamente preparato e corredato da foto. La redazione del GdS purtroppo non ci ha dato la disponibilità dello spazio per oggi ma ci ha assicurato già lo spazio per i prossimi giorni. Purtroppo non sempre gli spazi e i tempi del GdS coincidono con quanto vorremmo noi. Abbiamo seguito personalmente l'evento di altissimo interesse sia culturale che sociale del Museo Antimafia, tanto che ne abbiamo parlato nel nostro notiziario pubblicando anche diverse foto e ieri sabato c'erano, due brevi in cronaca e in guida alla città sul GdS. Sono queste le notizie che vorremmo sempre dare, come abbiamo fatto, e dimostrare - come dici tu - che "Misilmeri é parte sana, laboriosa e ANTIMAFIOSA". Scusa ancora Andrea.
Gian Piero Corso
@Andrea
10 giugno 2012 alle 14:53
Forse tu non sai che l'inaugurazione di un Museo Antimafia non è notizia importante per i giornali, mentre lo scioglimento di un'amministrazione per infiltrazioni mafiose fa vendere più giornali.
Capisco e condivido il tuo rammarico sappiamo benissimo che fortunatamente la stragrande maggioranza dei misilmeresi e lontanissima dalla MAFIA, il fatto che ne parliamo è importantissimo è così che possiamo svegliare quelle coscienze che per paura non si palesano, dobbiamo continuare a sollecitare la gente, solo così riusciremo ad estirpare la mala pianta.
@l SINDACO
Non credi che a questo punto le tue dimissioni sarebbero un'atto d'amore verso MISILMERI ?
Andare subito ad elezioni, significa dare l'opportunità a tutti quesi signori che fanno politica o cercano di fare politica a Misilmeri, di scrivere nei loro programmi elettorali le solite cavolate, andare a votare tra qualche anno, significa dare l'opportunità, a qualche volto nuovo, di scendere in campo con un programma di una pagina, poche parole ma concrete.
Signor Corso, Grazie per aver preso in considerazione il mio rammarico, non sapevo che fosse Lei il responsabile della cronaca misilmerese su GDS, comprendo la sua buona fede e non ha nulla da scusarsi, ma é con vivo dolore che si apprendono certe malavitose notizie sul nostro amato paese ed é altrettanto con VIVA GIOIA venire a conoscenza di certe iniziative che riempiono d'orgoglio i Misilmeresi con la "M" maiuscola, ..... constatare che i "MEDIA" snobbano per pura e consapevole mercanzia, significa vanificare Il ruolo di Rocco Chinnici, il lavoro fin qui svolto da chi si espone in prima persona, e per ultimo ma non per importanza, continuare a calpestare la DIGNITA' di un popolo amministrato da una persona che non ha carpito in maniera millesimale il danno morale,civile e sociale recato ai suoi compaesani e ai misilmeresi che vivono sparsi nel mondo. Le porgo i miei più cordiali saluti e in bocca al lupo per la sua attività
@Alessando Franco
Hai ragione..........Sai, é da un pò, che seguo i tuoi commenti
e debbo dire che sono ponderati, competenti, approfonditi, non contraddittori e a volte gradevoli, penso che con la tua competenza potresti dare un contributo fattivo a Misilmeri. Cordiali saluti
@andrea
che persona gentile!
@nino
Andrea lo definirei persona garbata.
Forse non siamo più abituati alla moderazione, gridare non serve a nulla.
si veramente gentilissimo il signor corso
Finalmente i Commissari, così respiriamo un pò...
''Se le persone corrotte si uniscono tra di loro, per costituire una forza, le persone oneste DEVONO fare lo stesso'' -Tolstòj- MIsilmeresi svegliaaa!!! non stiamo a litigare tutti contro tutti, non si risolve nulla, piuttosto presa coscienza della terribile situazione in cui versa il nostro Paese rimbocchiamoci le maniche,coalizziamoci e mandiamo via a ''calci in culo'' gli artefici di tutto ciò...Solo così la nostra Misilmeri potrà rialzare la testa
E' uno schifo!!!
Uno schifo.
Non si doveva arrivare a questo punto.
La agiustizia doveva intervenire prima non adesso.
Il sig Marchese, Cimò NON DOVEVANO MANCO ESSERE ***** DI CANDIDARSI e rovinare un paese.
La giustizia si è accorta in ritardo...o forse....!
Lasciamo perdere.
Stati pur certi che salteranno fuori tante e tante cose.
Le intercettazioni partono da un certo periodo in poi, ma vedrete che si andrà a ritroso.
"I RAPPORTI TRA BADAMI E FALLETTA, ANDAVANO SCEMANDO...".questo vuldire che prima erano abbastanza fervidi.
Spero si muova come si deve la magistratura...
@ emiro
concordo pienamente con te
e che dire del consiglio comunale che li ha votati all'unaminita'
e il cazziatone sferzante della staterelli perche' era scappato un voto...incredibile..
povera misilmeri...
ANTIIIIFOOONAAAAAAAAAAAAA..............................!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
DAL CORRIERE DELLA SERA ODIERNO - Ediz.Locale
NEL PALERMITANO
Misilmeri, diventa realtà il museo dell'antimafia dedicato a Chinnici
In memoria del magistrato ucciso nel 1983. Il comune
è a rischio scioglimento per infiltrazioni mafiose
PALERMO - Mentre il Comune rischia lo scioglimento da parte del ministero dell’Interno per grave rischio di infiltrazioni mafiose, a Misilmeri il Museo dell’Antimafia dedicato alla memoria di Rocco Chinnici diventa realtà. Un’iniziativa che parte dalla società civile, senza alcuna connotazione politica, una struttura - quella che prende il nome del magistrato misilmerese ucciso nel 1983 da Cosa nostra - che al suo interno ospita diverse testimonianze del lavoro svolto da Chinnici e da tanti altri martiri della mafia: da Giovanni Falcone a Paolo Borsellino, passando per Libero Grassi. «È un altro importante tassello nel cammino di legalità fortemente voluto dalla società civile», dice Giovanni Furnari, che lo scorso febbraio lanciò l’idea del Museo, che sorge all’interno di una scuola, il Don Carlo Lauri, in passato oggetto di atti vandalici e di esempi di disagio giovanile. Il museo nasce sotto l’egida della Fondazione Rocco Chinnici, rappresentata da Giovanni, figlio del giudice, e con la collaborazione dell’associazione «Misilmeri è viv@».
INCHIESTA SISMA - Per la cittadina del Palermitano sono comunque tempi difficili. Lo scorso 17 aprile, infatti, dall’inchiesta «Sisma» emersero, oltre a interessi illeciti nel ciclo dei rifiuti, un pesante condizionamento di Cosa nostra sull’ amministrazione comunale; la mafia, in sostanza, avrebbe condizionato gli assetti politici del Comune a favorito l’elezione del presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Cimò, raggiunto da avviso di garanzia. Subito dopo 17 dei 20 consiglieri si dimisero, mentre il sindaco Pietro D’Aì e la sua Giunta sono tutt’ora in carica. Il ministero dell’Interno starebbe avviando le procedure per sciogliere il Comune, da più parti vengono chieste le dimissioni anche al sindaco, ma D’Aì continua a ribadire la propria intenzione di non abbandonare l’ incarico.
RISCHIO SCIOGLIMENTO - «Misilmeri con me sindaco è una città che può essere orgogliosa di un'Amministrazione comunale certamente onesta e che nulla ha a che fare con la mafia», spiega D’Aì, presente all’inaugurazione del Museo assieme alla sua Giunta e al Commissario per il Consiglio comunale. «Io e la mia Giunta abbiamo la coscienza pulita e non abbandoneremo la nave come Schettino». Lo scioglimento però sarebbe imminente. «Invito il sindaco e la sua giunta a dare le dimissioni - dice Salvino Caputo, parlamentare regionale del Pdl e componente della Commissione antimafia dell’ Ars - anche per evitare alla città l'onta dello scioglimento. Mi auguro che in questo periodo i partiti facciano una dura selezione ed evitare la presenza di candidati collegati a Cosa nostra».
Fonte Italpress12 giugno 2012