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La Primavera delle Scienze, la politica e l’arte dell’ascolto [Foto]

Ospite dell’evento, organizzato dalla scuola Guastella, l’Assessore Regionale On. Roberto Lagalla

La Primavera delle Scienze, la politica e l’arte dell’ascolto [Foto]

Il 20 Marzo 2018 si è aperta alla Scuola C. Guastella, la IX edizione della Primavera delle Scienze, che quest’anno ha avuto come tema “La scienza nel tempo”.  Dopo due giorni caratterizzati dalla dimensione umanistica della scienza, portata sulle scene di un palcoscenico, Giovedì 22 marzo si sono inaugurati ed aperti al pubblico gli exhibit, le dimostrazioni pratiche del “fare le scienze”, l’esposizione scientifica degli esperimenti studiati e prodotti dagli alunni.

In tale occasione abbiamo avuto il piacere di avere come graditissimo ospite-visitatore l’On. Roberto Lagalla, attuale Assessore Regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale il quale, dopo il saluto e l’accoglienza molto familiare,  nella sala Teatro “R. Chinnici” ha visitato tutti le aule degli Exhibit. L’On. Lagalla, docente ordinario presso l’Università degli Studi di Palermo, ha ricoperto dal  2006 al 2008 la carica di Assessore regionale alla Sanità e dal Novembre 2008 all’Ottobre 2015 la carica di Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Palermo.

Come spesso accade in circostanze simili, la visita di un personaggio politico ad una scuola riveste una forma celebrativa, solenne, ufficiale e distaccata, con un preciso protocollo da osservare. Nel nostro caso non è stato così. Abbiamo potuto constatare dal vivo una presenza diversa della politica e dell’uomo politico in visita. Non è stata una semplice, veloce e fugace “apparizione” di cortesia, ma una vera e propria full-immersion nel mondo della scuola, della cultura scientifica rielaborata dagli studenti, a stretto contatto con la laboratorialità, la manualità, con il pensiero che fonda “le scienze”, nella consapevolezza che attraverso il sapere ed il fare si acquisisce la consapevolezza dell’essere.

L’Assessore Lagalla è rimasto con noi per tutta la mattina, vivendo la scuola per il tempo necessario ad “assaporarla” e a gustarla”, in un tempo lento ma proficuo, visitando le aule degli esperimenti, a contatto con i bambini della Primaria, con i  nostri preadolescenti e con i giovani, dedicando a ciascuno l’arte dell’attenzione e dell’ascolto. Siamo rimasti davvero sorpresi e meravigliati dalla cortese affabilità dell’Assessore, il quale avvicinandosi a ciascun banco, ascoltava attento ed interessato le spiegazioni e le dimostrazioni scientifiche degli studenti; interrogava, chiedeva, integrava, offriva spunti di ulteriori discussioni, da pari a pari con le nuove generazioni, in un colloquio profondo e produttivo con tutti. Un’attenzione non di maniera, ma profonda e partecipata, specialmente nei confronti dei nostri “ragazzi speciali”, i quali hanno dimostrato come i successi formativi consistono nel rendere uguali tutti, al di là delle differenze, congratulandosi con tutti noi: il Dirigente Scolastico, i docenti, gli alunni…. Al di là  dell’attuale impegno politico, è emersa “al naturale” l’indole propria di ciò che un insegnante in fondo è e rimane sempre anche se esercita un’altra funzione: esperto nell’arte dell’ascolto che si trasforma in parola ed in parola che diviene educazione, sempre con un precisa attitudine interiore, perché la pedagogia non è teoria, ma una pratica viva e reale.

 Nella parte più propriamente istituzionale e politica della presentazione ha ribadito che “il futuro delle società sta nelle sue risorse umane e soprattutto nel sistema educativo e formativo, cioè la famiglia e la scuola. Risorse sulle quali, pur con le palesi difficoltà della nostra realtà regionale, si deve investire, anche economicamente. La scuola migliora la società e crea cittadini liberi e responsabili.” Ci ha parlato dell’importanza della scuola e della difficoltà di gestirla in una regione particolare come la Sicilia; in sostanza ha parlato di scuola una persona di scuola, che conosce la scuola, avendola vissuta dall’interno.

Forse siamo idealisti, forse siamo emotivamente coinvolti…. ma per noi questa è stata una giornata particolare, poiché abbiamo avuto la gioia di sperimentare il senso più autentico e alto del fare politica: essere vicini alla gente, vivere la stessa vita della gente, ascoltarla, condividerne la gioie e le fatiche e alle domande cercare di offrire, quando possibile, risposte. La scuola come luogo dell’esercizio della cittadinanza, luogo della vita della polis, della comunità nel suo vivere hic et nunc, qui ed ora, in un contesto spaziale e geografico ben preciso.

La scuola non ha colori politici, né bandiere, né steccati, la scuola è per sua natura accogliente ed inclusiva, di tutti e di ciascuno; educa e forma le nuove generazioni, intercetta i loro bisogni e colma le lacune umane e culturali che, ad alcuni, ingiustamente, riserva la vita.

Se la politica investirà in questo settore allora vorrà dire che il futuro potrà essere sicuramente migliore. Se di scuola, poi, parla un politico che docente lo è stato, allora tutto assume un sapore più autentico, più vero.

A cura della redazione della Scuola Guastella

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