
Il 06 gennaio del 2013 erano stati arrestati in flagranza di reato dai Carabinieri della stazione di Misilmeri, Michele Di Stefano e Guaiana Leonardo, erano infatti stati trovati in possesso di 58 dosi di sostanza stupefacente (tipo hashish).
Giudicati con rito direttissimo, Guaiana Leonardo formulava richiesta di patteggiamento della pena mentre il sig. Di Stefano Michele decideva di definire il giudizio con la forma del rito abbreviato.
In primo grado il Tribunale di Termini Imerese aveva condannato Di Stefano alla pena di anni uno di reclusione ed euro 4000, 00 di multa, oltre al pagamento delle spese processuali.
La difesa rappresentata dagli avvocati Lucia Vitale del Foro di Termini Imerese e Daniela La Novara del Foro di Palermo è riuscita in sede di gravame a dimostrare l'estraneità dai fatti del loro assistito.
Infatti la Corte di Appello di Palermo Sez. IV Penale, all'udienza del 29.04.2015, in accoglimento dell'atto di appello e dei motivi aggiunti, aderendo alla tesi difensiva ha pronunciato sentenza di assoluzione per non avere commesso il fatto.


scusate ma non capisco come delle persone arrestate in flagranza di reato dai carabinieri e trovati in possesso di 58 dosi, ripeto 58 dosi di hashish, possono essere assolte per non aver commesso il fatto..... secondo me il giudice si era fumato qualche canna!
Non facciamo che le dosi erano 60 e il giudice di ? chiamato le due mancanti e sono diventate 58.
Ma cose ri pazzi......