Certe notti, caro Giuan… Italia-Irlanda

C’è una canzone di Ligabue, Certe Notti, che certamente mi aiuta a descrivere sensazioni e stati d’animo di Italia – Irlanda.

Domani sera sapremo chi aveva ragione! Quelli che da giorni ci tormentano con il biscotto o chi invece, a prescindere se l’Italia resta o va via da Euro 2012, hanno parlato si, di una partita importante, ma priva di aspetti inquietanti.

Intanto, pare che Prandelli voglia inserire sin dall’inizio Di Natale e giocare con un non canonico 4-3-1-2 con De Rossi sulla mediana e non più nel muro di difesa. Gli uomini caldi sono Abate, Barzagli (con Chiellini, formerebbe la coppia centrale) e Balzaretti. Thiago Motta starebbe dietro le due punte.

Insomma Prandelli crea una mini rivoluzione che certamente scomoderà tanti intenditori calciofili.

Nelle prime due partite, le corsie laterali hanno lavorato poco e il centrocampo è rimasto come paralizzato. Balotelli è stato crocefisso, ma ritengo che non debba essere il solo capo espiatorio. Thiago Motta, infatti, ha deluso e non ha convinto nemmeno il suo stato fisico.

Non ho la sfera di cristallo, ma mi auguro non una ma mille volte che l’Italia si qualifichi o che almeno esca dalla competizione a testa alta.

Kiev o Donetsk, queste sono le sedi che accoglieranno le qualificate del girone C e penso che già molti italiani, pregustano un viaggetto in quella terra d’Ucraina, bella, misteriosa e affascinante per seguire il mito Azzurro.

Tra Poznam e l’Ucraina però ci sono i “verdi” di San Patrizio, ovvero l’Irlanda, il cui popolo ha un sentimento d’appartenenza fortissimo che la differenzia sia dai britannici che dai nordirlandesi.

Tra Poznam e l’Ucraina però ci sono Giuan (Giovanni Trapattoni) e Marco Tardelli, ovvero, la storia del calcio italiano.

Certe notti, però, vorremmo che non passassero mai, perché il risveglio presuppone forti gioie o grandi dolori. Il valore di questa partita è certamente condizionata dalla sfida tra Croazia e Spagna che, nostre compagne di viaggio, si ritroveranno davanti coscienti, entrambe, di avere un piede in Ucraina e uno a casa loro, e così si daranno pure loro battaglia per vincere o pareggiare con più di una rete.

“Certe notti, la macchina è calda e dove vai lo decide lei”; Giuan, è facile dirlo, questa notte si girerà più volte nel suo letto e proverà brividi che mai ci racconterà.

Chissà Giuan cosa penserà domani mattina al levar del sole e cosa dirà a Marco nella hall dell’hotel quando si incontreranno appena svegli in quel mattino di quel lunedì da leoni, un lunedì nel quale sicuramente loro due usciranno sconfitti, anche in caso di una inutile vittoria dell’Irlanda.

Chissà se Giuan sbaglierà panchina, quel maledetto lunedì polacco.

Spesso il destino ti porta dove non vorresti essere, ma ci sei e ti ritrovi il peso della tua storia dentro l’anima come un macigno.

Chissà, cosa penserà Marco se la Nazionale azzurra andrà in gol. Il Santiago Bernabeu di Madrid è lontano nel tempo (1982) e nello spazio ma non nel cuore e i brividi di un gol e di un esultanza alla Tardelli non hanno tempo né spazio.

Si avvicina, quindi, la sfida, questo strano derby. Trapattoni ne ha visto e vinto di derby, ma questo non è il suo derby. Questo è un derby che Giuan non avrebbe mai voluto giocare e il perché è inutile spiegarlo.

“Certe notti c’hai qualche ferita che qualche tua amica disinfetterà, certe notti coi bar che son chiusi al primo autogrill c’è chi festeggerà, certe notti ti senti padrone di un posto che tanto di giorno non c’è, certe notti se sei fortunato bussi alla porta di chi è come te”.

Buona notte, Giuan

di Valentino Sucato

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