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Dove c’è amuri non c’è guerra

il racconto di vincenzo la lia

Dove c’è amuri non c’è guerra
Era una picciridda  nasciuta in un posto dove sule e terra hanno lo stesso colore ma cresciuta e pasciuta, sutta lo stesso suli e supra la stessa Terra, unni è  nato e Crisciuto  Giovannino Franzo', la prima volta che la vide da luntano resto' talmente  alluccuto dalla  sua bellezza da pinsare che   fosse un apparizione mariana  e alla  domanda  (me lo dici come ti chiami ?) la risposta che ne seguì (io sono  Fatima) gli diede conferma che forse quella picciridda era davvero la bedda Matri santissima! Gli bastava  taliarla  in   quegli occhi nivuri, nivuri comu lu carbuni, ca ri dintra e dintra ci accuminciava  a vutare  e svutare  lo stomaco, il cuore accuminciava a battergli accussi forte da fargli temere che anche l'avutri  potessero sentirlo e   talmente era granne  l'emozione che  in un corpo di sale, addivintava  russu  russo  come una paparina. 
Erano della stessa classe alimentare , ma di razza e religioni  diversa e si abbiliava , perché per volere di quella sdisanurata della maestra, non era addivintata sua compagna di banco   , l'infame le aveva imposto ,di assittarsi allato  a Ciccio  Marciano' perché sosteneva fosse   un pochettino scecco, nelle cose della scuola e allora visto che  Fatima, era la più brava della classe, ci doveva aiutare a farlo addivintare  bravo . 
Giovannino  anche se ancora era un  picciriddo,  di né più né  meno  10   anni di età , già faceva pensieri da menzo cristiano e malgrado a casa, i suoi genitori gli avevano ditto ( Quando esci con la bicicletta ,devi arricamparti  a casa quando ancora u suli  è  supra  il pizzo della  muntagna ,unni va a tramontari    ,perché poi con lo scuro, ti possono arrubbare  i Marocchini ,parenti di quella picciridda che viene a scuola con te )  lui era lo stesso fermamente  convinto  che prima o dopo si sarebbero fatti, prima  ziti  e poi maritati e pensava che  i suoi genitori, in fondo in fondo gli  dicevano quelle cose, solo  per scantarlo  e farlo tornare a casa presto.  Ma  un altro ostacolo si iterponeva  al suo  sogno amoroso, era quello scecco di Ciccio  che   forse per spirito di gratitudine o forse semplicemente ,perché quei  lineamenti di Fatima, gli facivano ricordavano le  odalische  dalle mille e una notte ,anche lui  finì incastrato nella morsa  di quegli occhi della piccola ammaliatrice. Cosa che non passò inosservata a Giovannino  e sopporta oggi, sopporta domani ,quel giorno  quell'allisciata  ai capelli di Fatima, scatenò in lui  una botta di  raggia mista a gelosia,   oramai accumulata da misi e misi. Altro che guanto di sfida, oramai l'offisa  ricevuta per Giovannino  ,era peggio di un muzzicune  nall'aricchia, da attipo cavalleria rusticana ,  la vendetta per Ciccio   si preannunciava  dura ed amara; così preso  un pizzino  di carta gli  scrisse   ( gran cornuto che sei , ci vediamo alla nisciuta della scuola ) lo agghiummario' è glielo lancio' sul banco.
Oramai era guerra dichiarata e si sa in amore e in guerra tutto è  permesso, la controrisposta  pure con tanto di pizzino agghiummariato a forma di palla ,fu' altrettanto celere e non meno cruenta ( cornuto tu e tutta la tua razza, alla nisciuta ti faccio avvirire  io ).
L'eco della notizia giro' tutta la scuola classe per classe ( oggi alla nisciuta della scuola Giovannino e Ciccio  si  romperanno  le corna, perché  tutti e due vogliono come Zita alla Marocchina ) ma si sa  le notizie hanno le cosce longhe  e corrono veloci ,quindi allo stesso modo, la notizia  inevitabilmente arrivò  anche alle aricchie  della contesa . Al suono della campana che segnava la fine delle lezioni, solitamente era un gran correre di picciriddi,  urlanti e scaccanianti   con gli zaini  che ci  sguazzariavano  sulle spalle ma quel giorno i ritmi furono più lenti, più composti, sembrava attipo  un film di Sergio Leone, uno di quello che parla di far West,  uscirono disponendosi  lateralmente sulle scale che invitavano alla scuola,  lasciando un corridoio centrale per i due duellanti , che con passo e  movenze da moviola, scesero dalla scala uno allato all'altro ma senza Taliarsi  in faccia, poi  all'unisono come quando due pistoleri,   sfoderano la pistola dal Federo,  si taliarono con sguardo arraggiato,   arrapparono  il naso , fecero  volare a terra le cartelle dalle spalle, agghiummariarono  le mani fino a formare due pugni e assunta la posizione di due lottatori di sumo,  inizio' la lotta tra vuciate (cornuto  t'ammazzu,  cornuto t'ammazzu ) ammuttatine  e timpolate  e pugni come se dal cielo chiovessero  lignate.  Proprio quando i due erano inturcioniati,  l'uno all'altro come  due scursuna  che stanno amoreggiando, una  voce ferma e decisa  tuono' (firmative, firmative , pezzi di babbasuna, perché vi state sciarriando? ) la voce prese corpo e  svincolandosi  dalla piccola folla che si era creata attorno, apparve la piccola Fatima. I due un po per vergogna, un po per orgoglio e in coro  (le sciarre  tra masculi  non sono cose che interessano alle femmine ).
La picciridda li guardo' è in un sussulto di movimenti  gesticolati  e di parole esclamò quello che nessun parrino da nessun pulpito ne' tantomeno  nessun imam da nessuna moschea aveva mai professato  ( Che sia per dio o per Allah  o anche per una picciridda  comu a mia se è  vero amure non genera odio ).
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