Il sogno, proprio quando sembrava essere a portata di mano si trasforma in un incubo che ci fa svegliare di soprassalto. La nazionale Spagnola vince l’edizione 2012 degli Europei di calcio e lo fa meritatamente, asfaltando l’Italia con un 4-0 che lascia poco spazio alle recriminazioni.
L’Italia si è presentata all’appuntamento più importante in condizioni atletiche imbarazzanti rispetto agli avversari che invece appaiono pimpanti e per nulla stanchi. I primi due gol sono l’emblema della superiorità atletica della roja che ci trafigge mettendoci già dal primo tempo in ginocchio.
Oltre ai calciatori in campo, dimostra di non essere particolarmente ispirato anche il tecnico Cesare Prandelli, che anche a causa di una buona dose di sfortuna, si ritrova al 60° senza cambi e in dieci uomini per l’infortunio a Thiago Motta.
Se la scelta di mettere in campo un Chiellini non al 100%(vedi primo gol), rispetto al palermitano Balzaretti, apparso in ottima condizione, può essere giudicata una mossa sbagliata, l’ingresso in campo di Thiago Motta , in sostituzione di un trequartista e col risultato di 2-0 per gli avversari è una scelta folle e scellerata. L’italo brasiliano si fa subito male lasciando i suoi compagni in dieci e facendo calare il sipario su una partita che comunque non è sembrata mai alla nostra portata. Probabilmente anche l’ingresso in campo eventuale di giocatori con caratteristiche offensive come Diamanti e Giovinco non avrebbe cambiato le sorti dell’incontro, ma desta perplessità l’insistenza del C.T. azzurro su un calciatore che è stato nettamente il peggiore della spedizione azzurra.
Il resto della partita si trasforma in accademia per la Spagna che ci rifila la cosiddetta “cafiata” con un perentorio 4-0 in virtù delle reti di Silva, Jordi Alba, Torres e Mata.
Non meritavamo certamente una fine così ingloriosa in un campionato Europeo giocato bene per larghi tratti e che ci ha riservato delle belle soddisfazioni come le vittorie contro Germania ed Inghilterra, purtoppo negli annali rimarrà soltanto Spagna 4- 0 Italia.
Pazienza ci rifaremo ai mondiali Brasiliani del 2014 !
I top e i flop
Nelle partitie precedenti era stato difficile scegliere dei giocatori da inserire nei flop, grazie alle ottime prove fornite dagli azzurri stavolta è difficile trovarne tra i top.
Top1: Nessuno merita una sufficienza piena. Sono dignitose le prove di De Rossi, Barzagli, Montolivo e Cassano
Flop1 Cesare Prandelli: Ha delle attenuanti come la condizione degli azzurri, arrivati senza benzina alla finale di Kiev e la sfortuna di perdere dei calciatori per infortunio. Ma lui ci mette del suo con cambi frettolosi e privi di alcuna logica.
Flop2 Giorgio Chiellini: Il confronto con Fabregas, che lo brucia sul primo gol sembra quello tra una Ferrari e una 500. Esce per infortunio, ma ha grosse responsabilità sul gol che apre le danze delle furie rosse, facendogli acquisire coraggio e consapevolezza.
Flop3: Claudio Marchisio: Uno di quelli a cui servirebbero delle bombole d’ossigeno, arriva all’appuntamento che conta spremuto. In balia degli iberici come tanti suoi compagni
Il Pagellone degli Europei i voti degli azzurri:
Una spedizione tra le più positive degli ultimi anni, ci regala un cammino ricco di soddisfazioni, purtroppo rovinato dalla batosta finale.
1) Buffon 7: Sbaglia davvero poco, prodigiosa la parata su Jonhson, all’inizio di Italia Inghilterra.
2) Maggio 5: Il terzino dirompente ammirato a Napoli, in nazionale non si vede mai.
3) Chiellini 5,5: Alcuni errori grossolani pregiudicano le gare contro Croazia e Spagna, apprezzabile la sua grinta e la sua determinazione.
4) Ogbonna: S.v.
5) Thiago Motta 3: Impresentabile, le cose migliori l’italia le fa vedere quando lui non c’è, Passo pachidermico, idee poche e confuso. Sicuramente il peggiore.
6) Balzaretti 7: Ottime perfomance del biondo terzino del Palermo, meriterebbe un top club
7) Abate: 6 +: Diligente quando viene chiamato in causa gioca bene contro l’Inghilterra ma partecipa al naufragio con la Spagna
8 ) Marchisio 6,5: Senza la finale avrebbe meritato un punto in più, da energia al reparto di centrocampo.
9) Balotelli: 7:+ All’inizio della spedizione ci fa disperare, poi cresce fino alla prova da urlo contro la Germania. E’ il futuro della nostra nazionale.
10) Cassano 6,5: Non gioca mai più di un ora, è questa la sua autonomia. Fa gol ed assist, da lui però ci si attende di più.
11) Di Natale 6: Segna alla Spagna all’esordio poi però non si ripete sbagliando qualche gol non da lui.
12): Sirigu S.v.
13): Giaccherini 4,5: Fino a qualche anno fa giocano in C2, e si vede.
14): Se Sanctis: S.v.
15) Barzagli 7- : Il migliore del nostro reparto arretrato, dal suo ingresso la difesa acquisisce più sicurezza
16) De Rossi 7,5: E’ il migliore dei nostri, sempre positivo in ogni partita, le ultime due le gioca con una gamba sola, un vero combattente.
17) Borini: S.v.
18) Montolivo 6 +: Ci fa imprecare col rigore fallito contro l’Inghilterra, ma il suo Europeo è positivo.
19) Bonucci 6,5: Disputa un ottimo campionato europeo, in finale soffre maledettamente l’assenza di punti di riferimento negli spagnoli.
20) Giovinco S.v.
21) Pirlo 7,5: Con De Rossi è sempre tra i migliori, la freddezza nella trasformazione del cucchiaio è lo specchio della sua classe immensa
22) Diamanti 6,5: Fà il suo, Prandelli lo schiera col contagocce lui freme per dimostrare che meriterebbe una maglia da titolare
23) Nocerino 6,5: Eccone un altro che meriterebbe più spazio, quando il C.t. lo schiera è sempre tra i migliori.


ARTICOLO TRATTO DA http://360gradisport.wordpress.com/
Prandelli, il biscotto e il Sabato del Villaggio
I campionati europei sono finiti e con essa le aspettative, le speranze, le attese e gli auspici.
Il risultato finale non lascia spazio a nessun tipo di “se” o “ma” e incorona la Spagna e Del Bosque sovrani d’Europa per altri quatto anni.
La Spagna è la squadra più forte del mondo, anzi è la squadra campione del mondo e Prandelli è arrivato alla finalissima con una squadra rabberciata con infortuni più o meno latenti e una rosa stanchissima frutto di un torneo logorante.
Prandelli, nel corso del torneo, ha cambiato molto a partire da Giaccherini e Thiago Motta durante il girone eliminatorio, ma forse doveva essere ancora più incisivo.
Cassano è arrivato in finale molto stanco, Chiellini era pieno di cerotti, Bonucci era in riserva.
La Spagna ha giocato come sa giocare: possesso palla, centrocampo denso e difesa aggressiva, con un gioco che sviluppa fraseggi lunghi e snervanti (per gli avversari). Insomma nulla di nuovo a Kiev. Anzi si. L’Italia.
Prandelli ha cercato di anestetizzare la squadra ma i dolori fisici pretendono ben altro, non è possibile giocare novanta minuti contro la Spagna se non sei al 200%.
Il gol subito a freddo e per giunta per un errore tattico di Chiellini hanno aggravato una situazione già compromessa.
C’era molto tempo per recuperare, ma gli Azzurri contro una Spagna perfetta forse potevano solo quello che possono fare i comuni mortali: una reazione dignitosa che però si è manifestata sino alla fine del primo tempo.
Negli spogliatoi la squadra italiana ha firmato l’armistizio, una resa incondizionata che all’ingresso in campo si è manifestata in tutti i suoi tragici aspetti.
Contro la Germania e l’Inghilterra, l’Italia ha giocato da Spagna, con una carica agonistica costante e le fasce che fungevano da stantuffo e Pirlo, la motrice che trainava la squadra verso la porta avversaria. Ieri il treno si è fermato nella stazione di partenza, dopo aver fatto pochi metri. La Spagna lo ha capito e non ci ha dato scampo.
Le fasce sembravano cerniere fuori uso che invece di penetrare la manovra, la privavano di energia, spostando il baricentro a centrocampo dove Pirlo sembrava un ammanettato circondato da un intera legione di gendarmi.
Energia poca, stanchezza tanta e la fantasia un dolce ricordo: l’Italia di ieri sembrava un tenore alla “prima” con la tonsillite.
Onore dunque alla Spagna, squadra ricca di fantasia che gioca a calcio con la stessa naturalezza con cui un lattante cerca il seno della madre.
Certo, il calcio spagnolo ha trovato delle coincidenze storiche eccezionali. Nel limbo per mezzo secolo, un’eterna incompiuta e una mancata sorpresa in tutte le manifestazioni intercontinentali, la Spagna era una cenerentola Europea mai vincente (nemmeno nel 1982 coi mondiali casalinghi seppe darsi una smossa) nonostante Real Madrid e Barcellona la facevano da padroni nella scena calcistica per Club.
Adesso però è imbattibile. Una generazione di fenomeni si è concentrata in una asse temporale limitato che ha trasformato la Spagna in un’armata imbattibile e con un credo calcistico basato sulla fantasia e sul divertimento, roba da far impallidire il più ortodosso tifoso del Brasile.
Xavi, Iniesta, Villa, Torres incarnano il calcio del ventunesimo secolo, che privilegia la velocità di gioco e di pensiero, nel quale ogni calciatore è contemporaneamente protagonista, capitano e gregario, ma mai indispensabile, insomma un serbatoio di carburante sempre pieno ricco di additivi che rendono il motore costantemente su di giri.
Grazie Spagna, verrebbe da dire. Se ieri siamo stati umiliati dalla squadra più forte al mondo è perche la Spagna gioca e diverte. Sempre: anche quando gioca con la Croazia e chi orecchie da intendere, intenda.
Grazie Cesare, perché sei riuscito a portate un esercito mediocre alla finale e anche se la conquista di Kiev non è riuscita, pazienza.
Abbiamo sognato, abbiamo sperato, ci siamo felicemente illusi, ci siamo sentiti campioni da giovedì a sabato. A Recanati, un grande poeta, parlava della gioia della domenica che consisteva nell’attesa. Un sabato che però può illuderti. La domenica può essere tanta amara più di quanto si crede. E la nostra domenica è stata tanto amara.
Valentino Sucato
da http://360gradisport.wordpress.com/2012/07/02/prandelli-il-biscotto-e-il-sabato-del-villaggio/
Ci siamo abbandonati a fantasticare un piacere illusorio.
Ma l'illusione insopprimibile di una ipotetica vittoria ha trovato una possibile realizzazione solo nella nostra immaginazione. Pazienza!.
Complimenti al signor Sucato per l' impeccabile commento.
Mi si consenta soltanto di ricordare ai giovani( che non sempre sanno di poesia) i versi del Poeta:
....Questo di sette è il più gradito giorno,
pien di speme e di gioia:
diman tristezza e noia
recheran l'ore, ed al travaglio usato
ciascuno in suo pensier farà ritorno.
GRATZIAS MEDA !!!
PER ME LA LISTA DEI 6 PIU FORTI !!!
6° POSTO : BALZARETTI 6,5 - A MIO PARERE DOVEVA SCHIERARLO DALLA PRIMA PARTITA....
5° POSTO : BALOTELLI 6,5 - HA INIZIATO COL PIEDE SBAGLIATO MA E' STATO CINICO CONTRO LA GERMANIA.
4° POSTO : DE ROSSI 7 - INSOSTITUIBILE A CENTROCAMPO, BENE ANCHE COME CENTRALE DIFENSIVO.
3° POSTO : BARZAGLI 7 - UN PILASTRO IN DIFESA...
2° POSTO : BUFFON 7,5 - PERNO FISSO E UNO DEI MIGLIORI PORTIERI DI SEMPRE...
1° POSTO : PIRLO 8 - NO COMMENT, FREDDEZZA NEL FARE IL CUCCHIAIO CONTRO L'INGHILTERRA.
UNICA PECCA DI QUESTO EUROPEO NON AVER DATO PIU' FIDUCIA A NOCERINO !!!
come può! il presidente del consiglio dire due mesi prima, che è meglio sospendere il calcio per due anni, e poi va a vedere la finale dove gioca l'italia, e per sentito dire, non canta l'inno nazionale.
ATTASSO, ATTASSO, ATTASSO, SFIGA, SFIGA, SFIGA.