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Gli deve 120 mila euro e lo fa pestare. Arrestato misilmerese

Hanno minacciato e picchiato un agente di commercio per farlo desistere dalla richiesta di pagamento di 120 mila euro maturati con le provvigioni per la vendita di elettrodomestici. Con l’accusa di estorsione la guardia di finanza a Palermo ha arrestato un negoziante e due persone. Le ordinanze di ordinanze di custodia cautelare in carcere sono stare emesse dal gip presso il Tribunale di Palermo.

La storia che emerge da questa inchiesta è fatta di soprusi e violenza. La vittima è un rappresentante che collaborava con un commerciante di elettrodomestici palermitano di 39 anni.

Aveva maturato un credito di oltre centomila euro. Ma il debitore non aveva intenzione di saldarlo. E così ha assoldato due pregiudicati per convincere l’agente di commercio a rinunciare ai soldi. Il rappresentante è stato anche portato dai due pregiudicati nelle campagne di Villabate dove è stato picchiato, minacciato con una pistola puntata nel fianco e costretto a restituire gli assegni post-datati per un importo di 16 mila euro che in precedenza il commerciante gli aveva consegnato a parziale saldo del suo credito.

L’imprenditore accusato di essere il mandante delle estorsioni è Giuseppe Di Pietro, 39 anni. I due pregiudicati che hanno minacciato l’agente di commercio di 48 anni, sono, Luigi Li Vigni , palermitano, 34 anni e Salvatore Riina, di Misilmeri, 47 anni.

Tratto da La Sicilia.it

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