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I disturbi dell’ apprendimento segnali precoci e trattamento

Comportamento e Mente – La rubrica della Dott.ssa Katia La Paglia

I disturbi dell’ apprendimento segnali precoci e trattamento

 Si sente molto parlare di disturbi dell’apprendimento, che includono difficoltà nella lettura, nel calcolo, nella grafia e ortografia nei bambini; il bambino è descritto a scuola come molto intelligente rispetto all’età anagrafica ma dimostra tali difficoltà. L’unico rimedio dopo aver accertato la diagnosi da parte di un neuropsichiatra infantile è far seguire al bambino un trattamento da uno specialista che con strategie e tecniche adeguate lo aiuti a rientrare nelle sue funzionalità.

Ma quali sono i segnali precoci a cui prestare attenzione durante la scuola dell’infanzia e sui quali si può già lavorare per prevenire disturbi secondari? In età prescolare il bambino può avere le seguenti difficoltà: nel linguaggio con problemi di pronuncia, uso limitato di vocaboli rispetto all’età, nel riconoscere destra e sinistra o l’ alternarsi delle fasi della giornata (mattina/sera), nella memoria a breve termine, ad imparare filastrocche, a memorizzare nomi di oggetti, difficoltà di attenzione ed alta distraibilità, nel copiare degli oggetti da modello, disordini nello spazio del foglio, manualità fine difficoltosa, goffaggine nel vestirsi, allacciare le scarpe e riordinare, nel ripetere sequenze ritmiche.

In età scolare il bambino avrà difficoltà nel leggere, nel comprendere un testo, problemi con le tabelline, la comprensione delle note musicali, la lingua straniera. Quali sono le cause biologiche dei DSA e che tipo di interventi si possono seguire? Il linguaggio, la letto-scrittura e la motricità globale richiedono un processo neurologico in cui è presente un alto scambio nei circuiti neuronali inter emisferici tra emisfero destro e sinistro. Se non si è sviluppata una dominanza laterale, cioè una dominanza di un emisfero piuttosto che un altro sulle azioni che si compiono, la scelta degli arti di destra o sinistra, si avranno difficoltà in diverse funzioni esecutive umane, come l’orientamento nello spazio e nel tempo, i coordinamenti percettivi, motori, linguistici che costituiscono una condizione essenziale nelle prestazioni del leggere, disegnare, scrivere, calcolare e incolonnare (Crispiani, 2008).

Cos’è la dominanza laterale? Si rileva con la scelta dell’ utilizzo degli arti superiori e inferiori di destra o sinistra per lo svolgimento delle azioni quotidiane e può essere certa o incerta rispetto a se stessi, agli altri e agli oggetti nello spazio. Tale abilità può essere consolidata nella scuola dell’infanzia attraverso esercizi e giochi in palestra. In età scolare se la lateralità non si è affermata porterà difficoltà nella lettura, nell’incolonnamento, nel calcolo delle operazioni, nel prestito e riporto e nelle numerazioni in avanti o indietro. In terapia si proporranno diversi esercizi attraverso i quali il bambino potrà conoscere il proprio lato dominante, consapevolezza particolarmente importante per lo sviluppo degli schemi motori. Altro elemento neurobiologico da valutare è la difficoltà nel coordinamento motorio, le prassie, che sono tutte le azioni che richiedono un movimento coordinato in funzione di un risultato o scopo. Il bambino con DSA è spesso goffo nel coordinare le azioni, nel vestirsi e soprattutto nello svolgere sequenze motorie proprio perché spesso è mancato lo sviluppo di una dominanza laterale.

In terapia dopo che il bambino ha ben interiorizzato il suo lato dominante ed ha imparato a riconoscere la destra e la sinistra rispetto a se, agli altri e agli oggetti, riuscirà a collocarsi in rapporto agli altri e alla realtà che lo circonda usando consapevolmente e non meccanicamente le categorie spaziali principali: sopra/sotto, avanti/dietro, in alto/in basso. Per interiorizzare tali indicatori sono molto utili i percorsi sia liberi che guidati che possono essere in seguito rappresentati graficamente, per interiorizzare le relazioni spaziali in maniera sinergica lavorando sia sull’ aspetto motorio ma anche nella prospettiva degli obiettivi disciplinari della geometria, della geografia e dell’immagine.

La lettura, la scrittura, l’ incolonnamento, il calcolo nelle operazioni richiedono costantemente un lavoro della mente che procede da sinistra a destra ed è necessario poter procedere fluidamente esercitando bene le funzioni. I coordinamenti prassico-motori, i lavori sugli enunciati, la fluidità esecutiva, gli automatismi esecutivi, i lavori sull’ autoregolazione (Crispiani, 2008) permettono di sviluppare al meglio le funzionalità deficitarie. Una buona conoscenza dei processi biologici alla base di un disturbo e una giusta terapia per fortificare le funzioni della mente permettono ad oggi sia di prevenire ma anche di superare un eventuale difficoltà.

Dott.ssa Katia La Paglia, responsabile DSA del centro Igea per il trattamento dei problemi comportamentali dei bambini, Ciminna (Pa) Crispiani P., Giaconi C. (2008) La sindrome di Jack, smarrimento cognitivo sequenziale ovvero bambini che si perdono nelle sequenze, Junior, Bergamo.

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