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Il kaki reinventato da Graditi e Pepe, dal blog di Francesca Landolina

”Dobbiamo unirci per creare sinergie positive… per Misilmeri”

Vi proponiamo l'articolo tratto dal blog www.fashioncooking.it della misilmerese Francesca Landolina che ha incontrato altri due misilmeresi doc, Mario Graditi e Ciro Pepe, che hanno dato vita a due creazione sfruttando al massimo tutte le potenzialità di un frutto, il kaki, che si scopre essere versatile.

Prima di lasciarvi alla lettura dell'articolo abbiamo chiesto a Francesca da dove sia arrivata l'idea di coniugare moda, cucina e arte dolciaria con il frutto simbolo di Misilmeri "L'idea dell'articolo sul kaki mi è venuta per promuovere un prodotto di cui il nostro paese è primo produttore…e ho pensato di farlo a modo mio coinvolgendo due nostre risorse talentuose. Questo è fare promozione del territorio. Dobbiamo unirci per creare sinergie positive e crescere per Misilmeri. Non immaginiamo neanche le potenzialità che abbiamo. Si potrebbero fare tantissime cose. Basterebbe unire le persone con le idee e condividerle e sostenerle, insieme. Tutti a dare un contributo"

Soffice, carnoso e dolcissimo, il frutto del Kaki simboleggia l’autunno. Grazie al suo delicato e particolare sapore, fu talmente apprezzato dai popoli antichi da essere definito come il “cibo degli dei“.

Perché il kakiLe ragioni sono molteplici. Intanto perché è il frutto che più rappresenta questa stagione; poi per l’attualissima tonalità brillante dell’arancio, vitaminica, energizzante e chic, proposta dai designer in molti outfit della stagione autunnale in corso. Ma non solo.

Il kaki ha caratteristiche molto particolari, che difficilmente permettono di degustarlo “fuori stagione”. Non va consumato subito dopo la raccolta: è necessario attendere che maturi ulteriormente, per eliminare il tipico effetto astringente al palato provocato dall’elevato contenuto di tannino. Solo alla fine del processo di maturazione infatti il tannino si riduce mentre aumentano gli zuccheri, conferendo al frutto il suo tipico sapore. Così, il frutto dolce può essere consumato facilmente al naturale. Il suo impiego in cucina o nella pasticceria è tuttavia poco diffuso.

Non per ultima ragione, perché è un prodotto di cui è ricco il territorio di Misilmeri, in provincia di Palermo, in cui chef e pasticcere svolgono la loro attività.

Il piatto preparato dallo chef Ciro Pepe, da lui denominato “Quagli – amo” sembra una tela su cui si raffigura l’allegorica rappresentazione di uno sparo da caccia. Alla base del piatto una grande macchia, salsa di kaki alla vaniglia, con i suoi schizzi. Nel centro, la quaglia ripiena a beccafico con caciocavallo di Godrano con contorno di funghi porcini. Un piatto perfetto come secondo, dalle tonalità calde dell’autunno, dal sapore agrodolce che profuma di Sicilia e ne richiama le tradizioni.

Dai toni forti di un kaki “sparato” con dolcezza, si passa poi alla creazione del dolce. Questa volta, l’opera è dell’alchimista pasticcere Mario Graditi, che con un frutto tanto complesso è riuscito a dar vita ad un dessert di grande effetto, nominato “Sfumature d’autunno”.

Le sfumature calde della stagione, in effetti, ci sono tutte, dall’avorio all’arancio, al rosso, al mattone, rese ancora più fashion dai decori floreali, altro must della stagione, realizzate con zucchero tirato.

Ma sono le sfumature del gusto, quelle più preziose e seducenti. La mousse di kaki e gelèe di lamponi con bavarese al cioccolato bianco e bisquit al pistacchio di Bronte dona al palato il piacere del passaggio dalla nota acidula del lampone, al gusto dolce del kaki, una carezza per le papille gustative, regalando una dolce sensazione di freschezza autunnale.

Per vedere tutta la gallery fotografica vai su http://www.fashioncooking.it

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3 Commenti

  1. rossella

    Bellissimo!!!! Bellisima iniziativa e bellissime le creazioni culinarie e sono quasi certa che anche il gusto sarà fantastico, spero di gustarli presto!!!

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