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Il ‘Miracolo’ di Natale del Plesso Bonanno

I ragazzi del Landolina impegnati in un’ opera teatrale

Il ‘Miracolo’ di Natale del Plesso Bonanno

Il Natale è un po' un miracolo: è il miracolo dei volti sorridenti di tante persone oppresse dai problemi della vita, soprattutto in questo momento storico così difficile. Ma è anche – e forse soprattutto –  il miracolo di scoprirsi utili di tanti a cui non manca nulla ma che hanno perso il senso profondo della festa legata alla nascita di Gesù. E’ questo il tema dello spettacolo teatrale messo in scena domenica sera all’oratorio di San Gaetano dalle classi quinte – sezioni D e E – della scuola primaria Landolina, plesso Bonanno. Un’esperienza voluta dalle insegnanti Nunzia Ventimiglia e Maria Antonietta Benanti e che è stata resa possibile per la sapiente regia di Giovanni Furnari, coadiuvato dall’attrice Deborah Ragusa, nell’inedita veste di tutor. All’esibizione hanno assistito anche il sindaco Rosalia Stadarelli e il vicario della Landolina, Vita Schimmenti.

 Grandi applausi per i giovani attori de “Il Natale riciclato”,  davvero bravi nell’interpretare un copione che presentava non poche difficoltà: nonostante il risicato tempo di preparazione, rubato dai primi di dicembre ai loro pomeriggi di studio e di tempo libero, gli attori in erba hanno fatto vibrare di emozione il pubblico accorso davvero numeroso. E tutti si sono detti “entusiasti di aver partecipato”, lanciando un appello alle istituzioni e alla scuola per l’istituzione di corsi di teatro inseriti nel percorso didattico. Un appello a cui si sono uniti anche i genitori, nella convinzione che l’arte può affinare le coscienze e creare cittadini migliori per il futuro.

 “Il Natale riciclato” prende lo spunto da una evidenza della nostra società consumistica: a Natale, quando in tutto il mondo le famiglie si riuniscono attorno alla tavola, si fa festa sprecando cibo (più del solito) mentre i poveri, che non sono i nostri parenti e neanche nostri amici, spesso e volentieri continuano ad essere ignorati. Ad essere solidali con i più sfortunati sono soprattutto le persone che hanno poco o nulla: eppure per chi vive nella strada (i nostri amici barboni, profughi senza tetto, i bambini di strada ma anche mendicanti) c’è un prossimo, ovvero chi sta peggio ed è più debole. Così, nel giorno di Natale, mentre tutti si riposano dalle fatiche della tavola, un gruppo di barboni accoglie alla propria misera tavola, improvvisata con gli avanzi dei cassonetti, uno sconosciuto intirizzito e affamato. E’ Gesù, che benedice i suoi ospiti e ricorda a tutti il vero spirito del Natale.

 

"Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i ricchi vicini, perché anch'essi non ti invitino a loro volta e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando dai un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti". 
(Luca 14,12-14)

Antonella Folgheretti

 

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1 Commento

  1. umor

    PER FARE UNA RISATA (Luca 14-12-14)quando dai un banchetto invita storpi,zoppi ciechi. MA SE QUESTI HANNO TUTTI PANSIONE ED ACCOMPAGNAMENTO,hanno bisogno di essere invitati?

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