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Il periodo ri buttigghie

Il periodo ri buttigghie

In questo periodo dell’anno molte famiglie Misilmeresi si riuniscono per le tradizionali conserve di pomodoro.

Una consuetudine che si tramanda da generazioni e che, nonostante i progressi tecnologici, resta quasi del tutto inalterata.

La prima tappa è la raccolta del pomodoro. La pianta è molto bassa e il pomodoro sarebbe a contatto col terreno, così  spesso, il contadino realizza una  gabbia di canne che solleva dal terreno il pomodoro facilitandone anche la raccolta.

Subito dopo il pomodoro deve essere accuratamente lavato, sia per i residui di terra, sia perché spesso il contadino ricorre all’uso di prodotti a base di zolfo per difenderne l’integrità.

Due le modalità più frequenti per pulire il pomodoro: la prima è “stuiarlo con le mappine” ovvero pulire il pomodoro manualmente con l’uso di pezze o piccolo tovagliato, l’altra modalità consiste nel lavare il pomodoro con l’acqua utilizzando “le bagnine” (vasche). Fondamentale per la buona riuscita è aspettare che il pomodoro si asciughi per bene prima di iniziarne la lavorazione.

La fase successiva consiste nello “scafazzare” (spremere) il pomodoro, operazione che si effettua manualmente o con l’aiuto di un coltello per tagliare in due o in quattro parti il pomodoro che viene lavorato all’interno delle vasche e  successivamente viene cotto all’interno di grossi quararuna (pentoloni) alimentati a gas oppure a legna, come tradizione impone.

Il pomodoro cotto, viene macinato all’interno del passapomodoro elettrico che lo trasforma in sugo, scartandone i semi e la sfoglia esterna.

Quindi nuovamente cotto all’interno dei pentoloni con l’aggiunta di sale e/o cipolla a seconda del proprio gusto.

Infine il sugo è pronto per essere imbottigliato o versato all’interno di contenitori di vetro.

Non solo sugo di pomodoro. Le giornate che caratterizzano “i buttigghie” sono spesso ideali per produrre altri derivati del pomodoro, come ad esempio il pomodoro secco o l’estratto di pomodoro.

Per fare i pomodori secchi è opportuno scegliere quelli più maturi e sodi e posizionarli,dopo averli aperti, sopra una tavola di legno “Scanature”, a questo punto dopo averli abbondantemente cosparsi di sale bisogna farli essiccare al sole per un periodo variabile che solitamente non va oltre una settimana.Quindi possono essere messi sott’olio magari accompagnati con del basilico e aglio, oppure un’altra soluzione dopo la fase di essiccazione è quella di bollirli in acqua 50% e aceto 50%, e farli asciugare sopra un panno umido, prima di inserirli nei barattoli.

Altra variante è l’estratto di pomodoro: dopo aver cotto il pomodoro si fa raffreddare all’interno delle vasche per una notte intera. L’indomani  si macina all’interno del passapomodoro, il sugo ottenuto, una volta salato, va disteso nelle tavole di legno (scanatura)  e lasciato essiccare al sole.

E’ importante mescolare spesso l’estratto per eliminare l’acqua di condensa  e permetterne un essiccazione omogenea.

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13 Commenti

  1. Beatrice Di Maggio

    Complimenti per il ciclo di produzione che vedo dalle foto.
    Le foto sono riprese da una azienda agricola (quale) ?
    L'azienda vende i derivati del pomodoro (estratto, sugo ....) ?
    potete darmi l'indirizzo dell'azienda ve ne sono grata.

    Bea Di Maggio

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  2. Misilmeri Blog

    @ Beatrice di Maggio

    Il ciclo di produzione catturato in queste immagini è esclusivamente di tipo privato e non commerciale

    @ Simposio

    Le immagini raffiguranti la campagna sono state catturate in contrada Bizzolelli e non in contrada Piano Stoppa

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  3. Sara

    Un sacco di ricordi della mia infanzia, il momento delle buttigghie, è soprattutto un momento di aggregazione dalle famiglie.

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  4. Giorgio

    Questo articolo mi ha emozionato e divertito, pensando alle tanti estate passate a fare buttigghie. Spero che questa tradizione non svanisca.

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  5. abracadabra

    Quando le faceva mia madre stavo zitta e buona per evitare qualche colpo di "cuppino" nel sedere, ma quando la mia vicina faceva il pomodoro e poi lo stendeva per fare "l'astrattu"......io e i miei amici partivamo da 50 m. di distanza, e arrivati allo "scanaturi" sfoderavamo l'arma più potente del mondo: IL DITO! e con quello , passandolo per tutto "u scanaturi" , accucchiavamo una quantità di estratto INDUSTRIALE, che poi portavamo prontamente in bocca. UNA GODURIA PAZZESCA!
    Le reazioni della proprietaria del pomodoro non ve le racconto, ma ve le lascio immaginare. Vi dico solo che a furia di allenarci, e di scappare da lei, eravamo diventati più veloci di BOLT! 😀
    Sembra passata una vita, in realtà parliamo di 2 decenni, forse qualche anno in più....mah....che tempi!

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  6. tach

    Una tradizione da custodire, come quella della raccolta delle olive. Misilmeri deve tornare all'agricoltura, fate bene a scrivere queste cose.

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  7. turi

    CERTO LE TRADIZIONI SONO LE RADICI DELLA NOSTRA CULTURA, MA VISTO LE NUOVE GENERAZIONI CHE GIRANO X IL PAESE ALTRO CHE FARE- BUTTIGHIE DI SALSA- SI FANNO I BUTTIGGHI DI BIRAAAAAAAAAAAAAAA CA FANNU MENO FATICAAAAAAAAA.
    COMUNQUE COMPLIMENTI A COLORO CHE ANCORA FATICANO A FARSI IL SUGO, SICURAMENTE NULLA DA INVIDIARE A QUELLO INDUSTRIALE

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