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N’contru di Pasqua a Misilmeri da 270 anni

N’contru di Pasqua a Misilmeri da 270 anni

Nell’augurare una santa Pasqua a tutti i lettori di Misilmeri Blog, vi proponiamo un estratto dal libro di monsignor Romano che con le sue parole ci fa rivivere l’incontro di Pasqua a Misilmeri.

Alcuni documenti notarili (attraverso alcune ricerche fatte da Mons. Francesco Romano) attestato che “L’Incontro di Pasqua” a Misilmeri già nel 1742 era rappresentato. Il popolo Misilmerese da quell’anno sino ad oggi ha sempre fatto detto n’Ncontru con le Statue di Gesù e Maria adornate ognuna da quattro magnifiche composizioni floreali legate in forme coniche lignee chiamate “Mazzuna”. Fin dal mattino di Pasqua c’è grande animosità in Paese. Si spara l’alborata. La piazza si colora con divertentissimi palloncini colorati che raffigurano i personaggi dei cartoni animanti a cui tanto sono legati i bambini. La gente vestita a festa, si reca alla S. Messa e a fare il Precetto Pasquale. La banda musicale scorrendo per le strade principali allieta la popolazione con note gaie ad indicare che Cristo è Risorto e bisogna stare allegri. Tutti infatti nell’incontrarsi si scambiano Auguri di Buona Pasqua. Intorno le ore 11 si riempie per incanto fino all’inverosimile tutta la grande piazza principale del Paese dove dovrà avvenire « L’Incontro ». Le grandi gradinate della Chiesa Madre e del Municipio come in un proscenio si riempiono di gente specialmente di donne e bambine che fanno sfoggio delle loro vesti multicolori, per la prima comparsa della moda primaverile. Lentamente esce allora dalla Chiesa di S.Rosalia detta anche di S. Paolino il Cristo Risorto a viso scoperto montato sulla sua leggerissima e bassissima vara tra i suoi quattro mazzuni di fiori , accompagnato dall’Arciprete e parte del Clero con i chierichetti nonché il Consiglio e parte dei confrati della Confraternita del SS.mo Sacramento (che cura i riti della Settimana Santa di Misilmeri). Intanto si comincia a snodare l’altra processione della Madonna coperta da un velo nero sul volto, montata pure su una vara identica con altri quattro mazzuna che sta uscendo dalla Chiesa del Collegio di Maria col resto del clero e confrati inteso dei tamburi. Quando le due Immagini sono a vista nella piazza accelerando a poco a poco il loro movimento, finalmente finiscono in una impetuosa corsa ad incontrarsi nel bel mezzo della piazza fra la commozione e la felicità degli spettatori. Di qui è venuta la parola classica dell’ Incontro. Allora si inizia un festoso scampanio di tutte le campane della Chiesa Madre, tra suoni di banda musicale e spari di mortaretti mentre dai campanili della Chiesa Madre vengono gettati nastri colorati in segno di festa. Ogni anno si ripete da secoli a Misilmeri questa tradizione a cui il popolo è molto attaccato e da buon misilmerese non vuol mancare all’appuntamento. Anticamnete subito dopo l’incontro si snodava la solenne processione dei due simulacri di Gesù e Maria sempre accanto per la tradizionale “Via dei Santi”, che oggi si svolge nel pomeriggio. Sfilano tutti i Confrati della sola Congregazione del SS.mo Sacramento che organizza la manifestazione , seguiti dal Clero e poi dalle due vare , dalla banda musicale e dalla massa dei fedeli. Anticamente i bambini o bambine vestiti in costume incedevano a due a due in mezzo ai confrati tenendo per mano dei cestini colmi di fiori che spargevano per la via, cantando a cantilena continuamente anche a squarciagola la seguente antichissima canzone locale: « Vede una tomba splendida come un giglio, Maria ritrova il Figlio, presto se l’abbracciò. Allelluja, alleluja che Gesù risuscitò! » L’assistere all’incontro di Pasqua a Misilmeri,oltre che essere una manifestazione unica nel suo genere che ancora sopravvive nella provincia di Palermo diventa anche un piccolo richiamo turistico per gli appassionati di folklore e non solo. tratto da da “La storia di Misilmeri”,1983 Mons.F.Romano

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