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Aspettando Palermo-Inter… un salto alla finale del 1974

Tutto cominciò dalla fine. Il 23 maggio 1974 coincideva con la festa dell’Ascensione, che si celebrava di giovedì. Insomma, una festa comandata. I misilmeresi, in gran parte festeggiavamo la solennità religiosa con le classiche gite fuori porta. Piano Stoppa, Ficuzza e soprattutto Tagliavia erano i luoghi ideali per passare un giorno di spensieratezza.

Personalmente, interruppi la giornata di svago per tornarmene a casa per seguire una partita, La Partita, con P maiuscola che vedeva protagonisti il Palermo e il Bologna in una finale, e che finale!, di coppa Italia.

Il Palermo era riuscito ad arrivare in finale con la qualificazione a gironi, prima eliminando Bari, Fiorentina, Perugina e Verona e poi Lazio, Cesena e Juventus.

Il Bologna non era ancora lontano dai trofei vinti nella sua gloriosa storia. 7 Scudetti, 1 Coppa Italia, 1 Mitropa Cup.

Il Palermo aveva vinto… nulla e per giunta era una squadra di serie B, con gente giovane e meno giovane ben amalgamata dal sapiente Corrado Viciani compianto allenatore che aveva inventato il giuoco corto. Lo stesso giuoco corto che prima l’Ajax e poi l’Olanda adottarono negli anni 70.

Quell’incontro vista forse per la coincidente festività religiosa, aveva quasi un riferimento biblico. Davide contro Golia.

Lascio all’immaginazione di chi legge la scelta di stabilire chi fosse Davide e chi Golia.

Già dal fischio d’inizio, l’Olimpico semivuoto tradiva la presenza di tifosi Palermitani di gran lunga superiore rispetto ad una sparuta presenza bolognese.

La partita per 89 minuti disse: grande Palermo, bello e sprecone.

Magistrelli attaccante di razza, con trascorsi nell’Inter, croce e delizia dei cuori rosanero, divorò 3 pallegol segnandone però una (vedi foto allegata) nel primo tempo e mandando i tifosi in delirio.

Al 90’ il destino o la longa manus della sudditanza psicologica si materializzò.

Fallo laterale per il Bologna con lancio in area verso Bulgarelli, che crolla in area su una leggera spinta di Arcoleo.

Gonella non aspettava altro! Rigore!!, il cui fischio si senti perfino nei palazzi del potere calcistico romano.

Tirò Savoldi. E segnò.

I supplementari furono anonimi, il Palermo non aveva più nulla da dare. Bologna  aspettava i rigori.

Stramaledetti rigori!

Addirittura un rigore sbagliato dal Bologna fu fatto ripetere.

Barbera, galantuomo, riconobbe ai calciatori il premio partita, come se i rosa avessero vinto.

E così perdemmo la Coppa Italia e di conseguenza non entrammo in Coppa delle Coppe, competizione Europea a cui partecipavano i vincitori delle Coppe Nazionali.

Nel 1979 il Palermo andò di nuovo in finale…. Ma questa è un’altra storia…. O forse la stessa.

Inviato da Valentino Sucato

[youtube lAct612XKik 585 380]

 

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3 Commenti

  1. Pedone

    Forza Palermo , abbasso i tifosi dell'ultim'ora, quelli che tifano Palermo solo da quando è in serie A, tradendo la squadra che hanno sempre tifato da piccoli. Io mi vanto di essere fedele al palermo da sempre.

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  2. DARIO

    un plauso a chi ha mandato Il servizio
    ottimi ricordi e compiante delusioni
    FORZA PALERMO TRA MILLE PROBLEMI QUOTIDIANI REGALACI UNO SPAZIO DI FELICITA' E QUALCHE RISCATTO DI GRIDARE A ROMA SIAMO PALERMITANI I MIGLIORI IN CAMPO.

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