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Ora è il nord che ha paura della secessione del Sud

Visto il grande interesse suscitato dalla rivisitazione storica dell’Unità D’Italia proposta da un nostro lettore, pubblichiamo un articolo di Agorà Magazine di Umberto Calabrese.

Franco Bechis su “Libero” del 23/04/2011 lanciava l’allarme: “se Lombardo fa sul serio e la Sicilia va via ci stacca gas e benzina” e questo in risposta alla sortita del governatore siciliano, Angelo Lombardo, che minaccia la secessione dall’Italia qualora le sue richieste economiche non dovessero essere accolte dal governo centrale.

Sono passati giorni, e rasserenati gli animi, proviamo a verificare con curiosità intellettuale, cosa accadrebbe se davvero il presidente della Regione Sicilia si presentasse, con questo intento, nel più antico parlamento democratico dell’era moderna, il quale precedendo quello islandese e feroese, fu inaugurato nel 1097 a Mazara del Vallo e convocata da Ruggero I di Sicilia, da principio fu l’esperienza di un parlamento inizialmente itinerante.

Nel 1130 con la convocazione de le Curiae generales da parte di Ruggero II a Palermo, nel Palazzo dei Normanni, è con la proclamazione del Regno di Sicilia che si può parlare di primo parlamento in senso moderno. Primo cambiamento radicale si ebbe con Federico II di Svevia, che permise l’acceso parziale anche alla società civile.

Se Lombardo dunque si presentasse a palazzo dei Normanni, con all’ordine del giorno la secessione della Sicilia?

Come reagirebbe la sua maggioranza? il Pd e il Fli che lo sostengono?

Certo le ragioni per il nord di essere preoccupato, il bravo e preparato Franco Bechis. ex direttore de Il Tempo, dalle pagine di Libero le ha elencate bene!

Lombardo, che seriamente minaccia la secessione, riprende il discorso di Finocchiaro Aprile per diventare il 51° stato Usa, ed ha ragione Bechis, che stupido non è, a gridare aiuto. La Sicilia non è la Padania, se fanno sul serio ci mettono col culo a terra, hanno la manopola del Gas libico, hanno il 40% della benzina raffinata, se Lombardo fa sul serio son problemi seri.

Certo caro Franco Bechis, la Sicilia al contrario della Padania, che storicamente non esiste, ha una sua storia plurimilennaria che affonda le radici nell’inizio stesso della nostra civiltà ed è culla della democrazia stessa.

La Sicilia era ancora prima d’essere Grecia, un popolo che aveva sue colonie, sparse per la penisola italica, lanuvio era sicula, e persino sul palatino gli archeologi affermano che le più antiche capanne erano sicule!

Non lo affermo io, ma Dionigi di Alicarnasso nella sua storia delle antichità romane parla dei Siculi, come della prima popolazione che abitò la zona di Albalonga, dove poi sorse Roma.

Molti storici moderni semplificano, ma dichiarono il falso definendo Sicilia – Magna Grecia, in quanto la Sicilia per gli storici antichi greci e i romani era Grecia. In Sicilia i greci si fusero con i siculi che dette vita ad una nuova civiltà, quella Siceliota. Creando la scuola di matematica, ma anche di un una lingua propria, fondata su quella greca ma con caratteristiche grammaticali che coniugavano gli aspetti ionici con quelli dorici, la lingua che noi oggi studiamo come greco e che si diffuse successivamente nella Magna Grecia e grazie anche a Caronda con le basi della Magistratura su cui successivamente si appoggiò il Diritto Romano. Mentre in Magna Grecia si registrò la sovrapposizione dell’elemento ellenico su quello indigeno.

La Sicilia o trinacria era per i greci, la terra prediletta dagli dei.

” Noi non siamo né Dori né Joni, ma Siculi. ” (Estratto dal discorso che Ermocrate tenne nel 424 a.C. al Congresso di Gela riportato da Tucidide, in Guerra del Peloponneso, IV.)

la Sicilia fu un centro di cultura greca: si ricordano Archimede, Caronda, Empedocle, Epicarmo, Gorgia, Sofrone e Stesicoro.

Roma, che ne fece la sua prima provincia: una parte del territorio venne considerato ager publicus (letteralmente “agro pubblico” – ovvero proprietà dello Stato quindi parte di Roma), mentre il resto fu sottoposto a tributo. La Sicilia fu definita il granaio di Roma. Prima provincia e i suoi cittadini erano cittadini romani, se pure per l’arcaica indipendenza, non fece mai parte de l’Italia romana. Ma Cicerone in Sicilia formò la sua cultura forense e difendendo i siciliani contro Verre, acquisì, inoltre, un enorme prestigio perché a difendere Verre era Quinto Ortensio Ortalo, considerato il più grande avvocato dell’epoca.

Non mi dilungo oltre è nota a tutti la storia del Regno di Sicilia, il più antico regno pre unitario 1130 -1861, che fu occupato e non liberato, nel suo massimo splendore essendo all’epoca la terza potenza mondiale, economica, artistica, industriale, il cui reddito superava di 120 volte le magre finanze degli Stati pre unitari.

Se Lombardo avesse il coraggio di dare seguito alle minacce di secessione. riprenderebbe in pieno il discorso interrotto di Andrea Finocchiaro Aprile, esponente di primo piano del Movimento Indipendentista Siciliano (MIS). Movimento attivo in Sicilia, tra il 1943 e il 1951, che si proponeva proprio la realizzazione dell’indipendenza nazionale della Sicilia dall’Italia.

Movimento che andò ben oltre alla pura retorica, ma sotto la spinta dell’ala oltranzista, il MIS tentò l’insurrezione separatista con la formazione dell’Esercito Volontario per l’Indipendenza della Sicilia (EVIS), la cui attività di guerriglia e resistenza fu talmente veemente che per contrastarla il governo fu costretto ad inviare in Sicilia l’Esercito Italiano.

Il 17 giugno del 1945 in uno scontro a fuoco con i Carabinieri cadeva il comandante dell’EVIS Antonio Canepa insieme a Carmelo Rosano e Giuseppe Lo Giudice. Il suo posto fu preso da Concetto Gallo, che portò a un’alleanza militare con il banditismo e la banda di Salvatore Giuliano, da molti ritenuto l’ultimo ’brigante’ ovvero partigiano della lotta di liberazione del sud.

Con questa storia alle spalle Angelo Lombardo, se parla di secessione certamente fa tremare i polsi e non solo al Nord, ma all’Italia intera, perché il Sud, il territorio del ex regno duo siciliano, e in fermento ed è animato da una miriadi di movimenti di rivendicazione di verità celate, che nel 150.essimo anniversario dell’Unità, si è persa l’occasione di svelare.

Una storia che però sta con prepotenza venendo fuori ed è una storia di eccidi, stupri, violenze. Di industrie smontate e portate al nord. Che vedono il territorio che aveva visto nascere la prima ferrovia, non ne aveva più tranne i collegamenti fatti dai Borboni Napoli – Capua, Napoli Salerno totalizzando solo 98 km di linea ferrata, contro lo zero di prima dell’Unità, ma solo 20 anni dopo le ferrovie settentrionali si estendevano per 2035 km.

Ed ora a 150 anni dall’Unità, in Sicilia le tratte Messina Catania e Messina Palermo a binario unico, con autostrade anacronistiche, che nel Nord Italia sarebbero superstrade gratuite e in Sicilia sono a pedaggio fra i più cari d’Italia.

Questo sud fa presto a passare da rivendicare la sua storia celata dell’Unità d’Italia, a unirsi o meglio a riunirsi politicamente nell’ipotesi di seccessione con la Sicilia.

Dalle pagine di Libero Franco Bechis, da colto ed intelligente intellettuale ha dato l’allarme, ma il suo urlo ad ora è rimasto inascoltato, presi tutti a litigare come sono, da decenni sordi alle richieste del Sud, ma se si stacca la Sicilia statene certi sarà tutto il Sud a staccarsi e conti della serva alla mano e ad occhio e croce, al 40% della benzina raffinata e prodotta in Sicilia si unirebbe quel petrolio estratto in Puglia e Basilicata e … Ha ragione Bechis quando afferma: Con una rottura l’Italia avrebbe solo da perdere.

Forse è giunto il tempo, se non si vuole mandare in frantumi l’Italia, di dare ascolto alle istanze del sud, anche perché siamo tutti un po’ calabresi, visto che ci chiamiamo italiani, nome che anticamente indicava gli abitanti calabresi, in quanto la Calabria era Italia!

da: http://www.agoramagazine.it/agora/spip.php?article16085

Inviato da Giuseppe Amodeo

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13 Commenti

  1. Antonino Bonanno

    Credo proprio che sia anacronistica una rivendicazione del genere.
    Pur riconoscendo il "saccheggio" delle ricchezze della Sicilia dopo la unità d'Italia (tassa sul macinato, servizio militare obbligatorio), la nostra storia nell'immediato dopoguerra è ben diversa dalla rivendicazione diffusa dell'indipendenza: è una storia fatta di povertà ed analfabetismo diffusi, di pochi nobili e proprietari terrieri che si sono uniti con la mafia rinascente dalle macerie del fascismo e della guerra.
    Questi interessi di pochi si sono saldati con gruppi neofascisti con la complicità di un pezzo della OSS, il servizio segreto americano prima della costituzione della CIA. Insieme hanno sfruttato un povero ma orgoglioso contadino semianalfabeta quale era Savatore Giuliano, contribuendo a crearne il mito.
    Questi movimenti interessati sono passati dal richiedere l'indipendenza all'accettare l'autonomia amministrativa della Sicilia, quindi si sono "giocati" il bandito Giuliano.
    Antonio Canepa era invece un Docente universitario catanese che operava con uno pseudonimo per una sicilia sì indipendente, ma comunista. La sua uccisione, per altro somigliante più ad una esecuzione ad opera dei carabinieri, spianò la strada ai proprietari terrieri ed alla mafia per l'ottenimento del predominio nelle istituzioni isolane, senza
    "l'ostacolo" comunista ed il "pericolo" della perdita dei Feudi.
    Lo ripeto: allora c'era fame vera ed analfabetismo diffusi, oggi non c'è fame e l'analfabetismo più pericoloso è quello di molti laureati che disconoscono la nostra storia ed il nostro tempo, in una parola non c'è una tensione verso l'indipendentismo meridionale.

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  2. ciro costanza

    caro giuseppe complimenti per il bell'articolo...pero' resta solo quello perche' sentire parlare ancora oggi di secessionismo e divisioni varie mi viene da ridere!!
    Caro giuseppe, se la sicilia fosse staccata dal resto d'italia ti assicuro che resterebbe assolutamente fuori anche dall'europa e in un mondo globalizzato come quello odierno significherebbe restare fuori dai veri giochi economici e quindi puzzeremmo di fame peggio di ora!
    Tu parli del primo parlamento europeo ecc. ecc. ma io ti parlo di QUESTO parlamento...formato da 90 deputati contro i 100 degli stati uniti d'america...dove un deputato guadagna cifre da brivido e dove il livello di corruzzione e' scandaloso!!
    Un parlamento in cui ormai parlare di privilegi e' ridicolo...siamo arrivati a livelli di latrocinio spaventoso...abbiamo ben 4 (quattro) ministri al governo nazionale (la russa-prestigiacomo-romano e alfano) e un pres. del senato....sono li solo per farsi i loro interessi e stai certo che poco gli importa del binario unico o dei pedaggi a prezzi scandalosi..stavano persino mettendo il pedaggio nella ct-pa e nella pa-tp e tu ancora parli di secessione?????
    Un parlamento amministrato per 10 anni da un governatore arrestato per mafia...abbiamo avuto sindaci di palermo tipo ciancimino famosi per il "sacco di palermo"...parlamentari che votati dalla mafia hanno fatto e fanno solo ed esclusivamente i loro interessi e tu parli di secessione???
    Caro giuseppe...se oggi la sicilia ha servizi da terzo mondo lo dobbiamo solo ai nostri politici siciliani..quelli che in buona fede abbiamo votato e che una volta al potere si sono fatti solo i CAZZI (NON CENSURARE) loro!!!
    Con quale credibilita' potremmo andare a dialogare con stati in cui per motivi da noi considerati futili..un ministro si dimette(vedi germania)? Con quale credenziali potremmo andare a partecipare a conferenze europee sulla criminalita'?? Cosa mettiamo sul piatto?? Giudici uccisi...poliziotti assassinati...imprenditori che pagano il pizzo e corruzzione a livelli del terzo mondo????
    Caro giuseppe...se ci staccassimo dall'italia..dopo due giorni potremmo ritrovarci toto' riina alla presidenza della regione!!!!

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  3. SICILIA INDIPENDENTE

    IL PEDAGGIO è UN PIZZO LEGALIZZATO POICHè LA NAZIONE SICILIANA HA COMPENTENZA VISTO L'ART.32 DELLO STATUTO IN QUANTO IL DEMANIO APPARTIENE ALLA SICILIA E NON ALL'USURAIO LEGALIZZATO E PATENTATO CHIAMATO italia PRODUTTORE SOLO DI TASSE E ALTRO.

    QUINDI SIGNORI E SIGNORE PER LEGGE NON SIAMO TENUTI A PAGARE QUESTO PIZZO !!!

    CARO CIRO SE NON è PIZZO QUESTO !!!

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  4. Giovanni Furnari

    @Ciro Costanza
    Grande Ciro,condivido dal primo all'ultimo rigo tutto quello che hai scritto.
    Fra i politici siciliani di "spicco"hai dimenticato Lima,l'attuale sindaco di Palermo,e qualche altro beddu spicchiu r'apostulu.
    I più anziani ricordano che quando si parlò di separatismo ai tempi del bandito Giuliano,tutta la mafia locale era schierata a favore,qualcosa vorrà pur dire no?
    Giuseppe Garibaldi ha sicuramente commesso i suoi errori,talvolta madornali,ma non penso si possa porre rimedio con la secessione.
    E volevo aggiungere anche un'altra considerazione personale.
    Ricordo,quando io ero piccolo,gli anziani dell'epoca chiamavano Garibaldi lo chiamavano "Canibardo",fra questi il mio bisnonno,classe 1887,pur non avendo visto di persona il generale,erano informati della sua guerra di annessione da tesimoni diretti,quali genitori e nonni,talvolta anche bisnonni. Ricordo anche il vecchietto con la camicia rossa a Gibilrossa,vero fanati della storia garibaldina,ed anche lui ad occhio e croce sarà stato informato da tesimoni diretti.Bene com'è possibile che tutte le persone di quella generazione,a memoria mia,non faceva altro che tessere le sperticate lodi,di"Canibardo"? Propaganda?Retorica?Chissà.......
    In ogni caso,anch'io penso che la tanto sospirata secessione non soltanto non avrebbe risolto i nostri problemi,ma come dice Ciro ci saremmo trovati,un provenzano presidente della repubblica,un riina presidente del consiglio,e perchè no dulcis in fundo,michele greco ministro degli interni.

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  5. SICILIA INDIPENDENTE

    ma perchè citate mafiosi come capi della nazione siciliana non trovo il nesso.

    il risveglio dei movimenti di secessione al sud sono frutto della stanchezza della gente presa per il c.... da una nazione succhiasangue come l'italia che dal 1860 non fà che rendere la NAZIONE SICILIANA a rango DI COLONIA perchè noi siamo una COLONIA e finchè non taglieremo i cordoni con il tiranno italiano noi " lustro " non c'è nè vedremo ne ora ne mai.

    italia mi fai schifo !!!

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  6. Fabio Aulico

    Senza che nessuno si offenda (vero Ciruzzo :P?), specialmente in questo argomento molto delicato e molto "censurato" sarebbe meglio che si parlasse citando documenti e dati di fatto e non parole e fatti "sentiti dire".
    Posso assicurarvi che non appena (se avete la pazienza) leggete sull'argomento, come dicono a Trento "v'arrizzano i carni".

    =)

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  7. ciro costanza

    scusa fabio...qui non si sta parlando del fatto che si poteva stare meglio se....si poteva fare se....ecc. ecc. qui si discute se nel 2011 e' ancora il caso di parlare di separatismo e secessione!!!!!
    Credi che con i politici che hanno governato la sicilia negli ultimi 60 anni e con quelli che governano adesso si sarebbe potuto stare bene?

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  8. Fabio Aulico

    Assolutamente no. Infatti ora come ora la secessione ci porterebbe allo sfascio. Io sono più per la ricerca delle motivazioni storiche che ci hanno portato ad arrivare a questo punto, ma è indubbio che se da un momento all'altro dovessimo separarci andremmo in bancarotta in 3 millisecondi!

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  9. Giovanni Furnari

    @Fabio
    Sono sempre stato affascinato da quello che raccontano i nostri anziani.Fin da bambino mi estasiavo con i loro racconti di guerre,fatti e modus vivendi appartenuti alla loro epoca.Ancora oggi,non perdo occasione di sentire dalla loro viva voce,aneddoti e curiosità riportate a noi dalla loro viva voce.Naturalmente mi sono anche documentato attraverso altri canali.
    Riconosco di essere troppo coinvolto nell'argomento secessione poichè la mia famiglia ha versato un altro tributo di sangue,prima al regno d'Italia,durante la prima guerra mondiale,e poi nella seconda sempre al succitato regno ed al fascismo.
    Mio padre,tanto per dirne una,attualmente è cieco grazie alle ferite riportate durante un bombardamento a Catania da parte degli alleati,
    che con un ordigno hanno centrato la sua casa e lui è stato tirato fuori dalle macerie miracolosamente vivo,ma gravemente ferito.
    Quindi evito di riportare altro,e ce ne sarebbe,ma mi riprometto di non intervenire più su questo argomento poichè emotivamente troppo coinvolto.Volevo solo precisare,intanto che è vero quanto da me citato sul fatto che gli anziani ,quando ero bambino addirittura ci cantavano che "Canibardo" fu ferito ecc.ecc. Come è pure vera l'esistenza del tizio in camicia rossa e barba bianca che a Gibilrossa incantava gli astanti con l'epopea garibaldina,tu forse sei giovane e magari non l'hai conosciuto,ma ti puoi informare con gente più grande che se lo ricorderà.Ma tutto ciò,si può considerare folklore o frutto di retorica e propaganda,poichè effettivamente Garibaldi ha commesso delle vere e proprie nefandezze nella nostra terra.Ed anche se io non ho mai sentito parlare o letto di guerre fatte con pasticcini e fiori,ti do atto che il generale è stato un autentico mascalzone e criminale di guerra.Questo non è in discussione,il problema è un altro,come dice giustamente Ciro.Abbiamo avuto esempi clamorosi in questi sessant'anni,di collusioni,malaffare,incapacità,lassismo,e chi più ne ha più ne metta,da parte delle classi dirigenti che si sono succedute.
    Voi veramente pensate che la secessione avrebbe risolto tutto,o le varie organizzazioni criminali che pure hanno comandato, non ne sarebbero stati avvantaggiati al punto da prendere apertamente il potere e gestirlo?

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  10. Fabio Aulico

    @Giovanni: mi ricordo del tipo, ho pure una foto di me piccolino a Gibilrossa con il "garibaldino" 🙂

    Comunque d'accordo col tuo ultimo commento. E come ho già scritto, la secessione ADESSO non porterebbe sicuramente a nulla di buono. L'unità d'Italia nel 2011 non deve essere in discussione; mi basterebbe solamente però una rivisitazione dei fatti avvenuti 150 anni fa, e la fine della storiella dei borboni cattivi e dei piemontesi buoni che sono venuti a portarci la democrazia. Mi da veramente tanto fastidio sentire schifezze di questo genere, e sarebbe carino che almeno NOI siciliani sapessimo cos'era la Sicilia 200 anni fa e cosa è diventata la Sicilia dopo l'unificazione. Forse cominceremmo a cambiare opinione su molte cose. E forse potrebbe servire a dare quella spinta d'orgoglio che manca alla gente ormai da troppo tempo....

    Un abbraccio!

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