Mercoledì 22 Maggio alle ore 17:30 nel suggestivo scenario della Sale delle lapidi di Palazzo delle aquile a Palermo avrà luogo la presentazione del libro "Finalmente le api mangiarono il miele" autobiografia del misilmerese Giovanni Lo Dico. La realizzazione dell'opera è stata curata con l'ausilio di Nicola Grato e Santo Lombino.
l libro racconta l’infanzia rubata dell’autore-narratore, costretto a sei anni a lavorare nei campi come raccoglitore di olive con altri bambini che frequentano ad intermittenza le scuole elementari. Ancora ragazzo perde prematuramente il padre: la madre si impiega in lavori domestici a Palermo lasciando Giovanni e la sorella a vivere con i nonni. Lo Dico diventa a tredici anni bracciante agricolo, sarà poi mezzadro, mietitore stagionale a Corleone e Prizzi, coltivatore diretto. Dopo la seconda guerra mondiale diventa attivista politico e sindacale, partecipando alle lotte per la riforma agraria, la ripartizione del prodotto, l’imponibile di manodopera, l’assistenza sanitaria per tutti, rendere vivibile il quartiere abusivo dove è andato ad abitare dopo il matrimonio. Diventerà quindi consigliere comunale del Pci per venti anni e sarà impegnato nel movimento sindacale e cooperativo. Si accorge quindi della mutazione antropologica del suo partito e si dichiara in disaccordo con le politiche consociative. In pensione, partecipa a progetti educativi nelle scuole e promuove le iniziative di un gruppo di coetanei che otterrà dal comune di Misilmeri adeguati locali per il tempo libero degli anziani.
Salvatore Orlando, Presidente del Consiglio Comunale di Palermo e l'Assessore alla partecipazione e alle migrazioni Giusto Catania, saluteranno gli intervenuti alla presentazione che saranno: Ignazio Buttitta, Leonora Cupane, Salvatore Lupo, Salvatore Nicosia, Saverio Piccione e Domenico Tubiolo. L'incontro sarà coordinato dal Consigliere Comunale J. Diego Cataldo Ugdulena.
Invitiamo la cittadinanza Misilmerese a partecipare all'incontro a cui saranno presenti anche l'autore e i curatori del volume.
Caro compagno Lo Dico (in senso rispettoso), ti voglio bene e spero di esserci. Con il passare del tempo molte cose sono cambiate, ciò nonostante, a motivo della grinta che hai sempre dimostrato di avere, vuoi cavalcare la tua onda, poiché ad ognuno di noi, un'onda ci appartiene. In bocca al lupo, ciao.