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Centro per l’impiego, al vertice arriva Salvo Foresta

Il cinquantunenne funzionario amministrativo subentra a Vincenzo Realmuto

Centro per l’impiego, al vertice arriva Salvo Foresta

Cambio al vertice del centro per l’impiego di Misilmeri, Salvatore Foresta subentra in luogo di Vincenzo Realmuto recentemente andato in prepensionamento.

Il centro per l’impiego di Misilmeri -altrimenti noto come ufficio di collocamento – abbraccia un distretto di circa 11 comuni, con un’utenza complessiva di circa 80.000 persone.

Un ufficio molto importante per il territorio, quello a cui è demandata la funzione di gestire il mercato del lavoro a livello locale. Il ruolo di coordinatore viene dunque preso dal cinquantunenne misilmerese. Laureato in scienze politiche, funzionario direttivo dell’amministrazione regionale, specializzato in diritto regionale e degli enti locali, Foresta ha svolto incarichi di prestigio nell’amministrazione regionale, quale commissario straordinario presso strutture pubbliche della regione, inoltre ha rivestito incarichi di revisore dei conti presso pubbliche amministrazioni, di sicuro non gli mancano l’esperienza, le competenze e le capacità di leadership.

Foresta ha già dato un nuovo assetto all’ufficio che è stato suddiviso in sette settori con nuovi criteri e modalità per raggiungere l’efficienza nel servizio, con predeterminati obiettivi da raggiungere per gli stessi operatori del centro per l’impiego.

L’ufficio, ha recentemente registrato una notevole crescita della mole di lavoro, grazie al progetto “Garanzia Giovani“, presto si apriranno anche nuove procedure come quelle relative al servizio civile e i vari corsi di formazione, nonchè i contratti di ricollocazione.

Un importante mole di lavoro che però non spaventa Foresta: “Faremo di tutto per rendere l’ufficio sempre più efficiente. Stiamo inoltre lavorando per raggiungere maggiore flessibilità, trasparenza ed elasticità nel rapporto con l’utenza. Tra i nostri obiettivi c’è inoltre – prosegue Foresta – quello di tenere costantemente informati i giovani sulle varie prospettive e circolari emanate dal ministero del lavoro e poi recepite dalla Regione Sicilia”.

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6 Commenti

  1. Beddamactre

    "il mercato del lavoro a livello locale"...dai 2MisilmeriBlog, questa è una provocazione bella e buona...
    Questo è un ufficio che non avrebbe motivo di esistere. Hanno un organigramma tipo caserme dell'Esercito Italiano a non fare niente. E' evidente agli occhi di tutti u passio chi c'è da ravanti!!! Personalmente mi è capitato di entrare e vedere impiegate a lavorare la maglia coi ferri e continuare indisturbata anche dalla mia presenza, ma dopo che i miei occhi non si distaccavano dalla signora, disgustato di ciò, allora a quel punto la signora ha riposto il lavoro nel sacchetto. Poi non parliamo degli uffici inagibili e di quando non rispondo al telefono. Vogliamo anche parlare di quando escono durante l'orario di lavoro? Mi piacerebbe vedere se tutti questi "impiegati" (per me parassiti amici degli amici, è agli occhi di tutti con chi camminano a braccetto, per me 1+1 fa 2 ), quando si allontanano dagli uffici, abbiano veramente il relativo permesso firmato dal capo ufficio o funzionario. Dai, diciamola tutta, sono la casta misilmerese. MisilmeriBlog, vi seguo con stima, scrivete benissimo, ma permettetemi che spesso siete di parte e questo non va bene. Al posto vostro, certi elogi li eviterei. La mia non è politica, ma realismo. Se volete vi posso dimostrare PERSONALMENTE il non funzionamento del centro per l'impiego di Misilmeri con carta scritta. Per quelli che adesso mi faranno la sviolinata perché non mi firmo, gli voglio rispondere che il Blog ha la mia e-mail e se ho detto o fatto qualcosa di imputabile, sanno come rintracciarmi. Uso come tutti il mio pseudonimo, perché sappiamo benissimo la pericolosità del nostro paese…insomma c’è gente ca unnave nente ri perdere…io si.

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    1. nino c.

      Io come tanti potremmo essere d'accordo con Lei, ma l'Italia è questa dalla Val D'Aosta alla Sicilia. Io sono un dipendente pubblico e ho anche parenti e amici nelle pubbliche amministrazioni, sono convinto che bisogna cambiare radicalmente tutto, iniziando dall'alto, invece di due Presidenti uno, invece di due camere una, invece di mille parlamentari duecentocinquanta, invece di tante forze dell'ordine o corpi, uno o due, e così via. Con molto dispiacere costato che oggi stiamo peggio di ieri, e così continuando domani staremo ancora peggio. Buonasera.

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  2. Vomitevole

    Beddamatre hai la mia solidarietà anche se con Nick!!
    Quello che hai scritto e' la verità ed è sotto gli occhi di tutti e poi chiedo scusa ma stu foresta cu e'? Booooh

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  3. Alessia

    Ognuno naturalmente parla in base alla propria esperienza. Io ho avuto a che fare con gli uffici per il progetto Garanzia Giovani e non ne posso parlare male, anzi! Sono stati molto cordiali e mi hanno spiegato bene le cose e per questo mi sento di ringraziarli.

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  4. Beddamactre

    Il mio commento era in riferimento a questa dicitura ( italianamente corretta ): “il mercato del lavoro a livello locale". Sappiamo tutti come funzionano le cose nel nostro comune, ed il collocamento che non ha mai funzionato, dal punto di vista della funzione per il quale nasce. Ovviamente, da parte mia formulo i miei migliori auguri di Buon Lavoro al Dott. Foresta, anche se personalmente penso che ci sarà chi non gli farà esercitare le proprie funzioni, ma anche se utopico, spero veramente che qualcuno abbia il coraggio del cambiamento. La sera provate a guardare i vostri figli in faccio e provare a pensare, se veramente gli state lasciando la giusta eredità. Non pensate che tanto avranno sempre il padre potente che li possa proteggere, potrebbero anche rimanere da soli. Voglio citare un paio di frasi del Giudice Borsellino:
    “La lotta alla mafia dev’essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.”

    “A fine mese, quando ricevo lo stipendio, faccio l'esame di coscienza e mi chiedo se me lo sono guadagnato.”

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