Giusto Barca ancora disperso, dura giornata di ricerche per L'APEC (Foto)

Dura, lunga ma purtroppo vana giornata di ricerche quella portata a compimento dai Carabinieri con la collaborazione dell'associazione di Protezione Civile APEC. Il Signor Giusto Barca rimane disperso, familiari ed amici ancora in apprensione per l'ottantaseienne misilmerese di cui non si hanno notizie da martedì 29 Luglio.

Come detto, quella di ieri è stata una lunga giornata di ricerche iniziate alle 9.00 del mattino: dopo un breve summit con i Carabinieri, l'APEC ha iniziato a perlustrare il territorio misilmerese iniziando dalle campagne di contrada Segretaria fino alla riva del fiume. I volontari dell'Apec disposti a ventaglio e distanziati l'uno con l'altro di tre metri hanno setacciato tutta la zona, pozzi compresi, senza lesinare energie.

Le ricerche sono proseguite fino a raggiungere la zona della caserma dei carabinieri e fin al di là del fiume Eleuterio. Successivamente gli uomini di Ugo Maganesco si sono divisi in tre squadre che hanno controllato rispettivamente le zone del Castello dell'Emiro, Contrada Marraffa e la zona della case popolari, fino a raggiungere Piano Stoppa.

Infine con l'ausilio dell'unità cinofila della protezione civile i 30 uomini dell'Apec hanno perlustrato il terreno di proprietà del Signor Barca per diverse ore, concludendo un intensa giornata di lavoro dopo quasi 12 ore ininterrotte.

"Per prima cosa vorrei dire che siamo dispiaciuti di non esser ancora riusciti a restituire all'affetto dei familiari il Sig. Barca– esordisce così Ugo Maganesco, capo della Protezione civile misilmerese- mi sia però consentito un ringraziamento ai miei ragazzi, che hanno lavorato per 12 ore senza aver neppure un rimborso spese. Un ringraziamento anche alle associazioni che hanno collaborato ovvero L'Arcaverde e la Croce Costantinaina di San Giorgio per aver messo a disposizione le unità cinofile. Infine ma non per ultimi- chiosa Maganesco- il ringraziamento va all'arma dei Carabinieri, un operazione del genere a Misilmeri non si era mai vista, ed è grazie soprattutto al loro instancabile lavoro di ricerca e nel richiedere i supporti utili per proseguire le ricerche."

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