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L’uomo carta torna a Misilmeri, domenica Enzo Correnti al Castello

L’artista nativo di Misilmeri torna nel proprio paese d’origine con una performance al Castello

L’uomo carta torna a Misilmeri, domenica Enzo Correnti al Castello

L’uomo carta arriva a Misilmeri o meglio torna. Enzo Correnti, artista classe 1953 misilmerese di nascita, ma toscano di adozione fa il suo ritorno a Misilmeri in occasione di una mostra d’arte contemporanea organizzata dal suo fraterno amico Piero Ocello.

La performance, denominata “Arte sciamanica al Castello”, avrà luogo Domenica 7 Maggio  alle ore 11.00,  mentre  dalle 10.00 alle 13.00,  sarà  possibile ammirare alcune opere dell’artista esposte  presso il Castello dell’Emiro.

“E’ un evento unico – dichiara Enzo Correnti – nonostante operi nel mondo dell’arte da anni non ho fatto tante altre performance a Misilmeri, l’ultima risale credo a 25 anni or sono.”

Un’occasione dunque più unica che rara per scoprire l’arte di questo nostro concittadino che manca da Misilmeri da ormai 46 anni. Di seguito tre testi critici, scritti da altrettante donne per scoprire meglio Enzo Correnti e la sua arte.

-Enzo Correnti nasce a Misilmeri nel 1953, ma la città che attesta i suoi
natali artistici è Prato, dove vive e lavora dal 1973. Personalità artistica
fuori dagli schemi, inizia la sua produzione in età relativamente matura,
accendendo un motore perpetuo, incapace di subire arresti. Dalla fine degli anni Ottanta ad oggi
sono innumerevoli le sue personali o partecipazioni a collettive; forte è anche
il ruolo di organizzatore che lo vede in prima linea con Artisti in carrozzeria IAC (Incontro Artisti Contemporanei) Pontedera,  “Esserci senza esserci”, rassegna di mail art arrivata alla sua decima edizione, che annovera la partecipazione di artisti da tutto il mondo e “Libertà e volo (Freedom and Flight)” mostra di arte postale itinerante che ha toccato tra il Venezuela e Italia 18 città, tra queste Misilmeri. L’energia indomita di Enzo rifugge sia stilemi, che etichette artistiche: collagista, pitto-scultore, mail-artista, performer, poeta visivo, niente esaurisce la sua vena creativa, ma tutto gli appartiene in modo naturale, viscerale; un nucleo fatto di cellulosa, colla e parole, che plasma a suo volere, torce, assembla, reinterpretando il quotidiano ed abbattendo le barriere del canonico, arrivando all’esaltazione nell’azione estemporanea. Le sue creazioni sono frutto di una personalità artistica tanto matura quanto inquieta; che si assista ad una sua performance, si legga una sua poesia visiva o ci si trovi davanti ad una sua opera l’”uomo carta”, come un Virgilio dantesco, vi condurrà in un mondo fatto di materiali poveri, di riciclo, ma denso di lirismo e di quella pazzia che è la principale virtù dei geni.                                                            Silvia Mordini

-Fantasia, immaginazione e visione … quando la carta diventa strumento per evocare un’immaginario verbale, sonoro e visivo, una commistione che crea poesia dinamica, che viaggia sulla scia delle vibrazioni sonore dell’anima. La carta asseconda il movimento delle emozioni, è capace di descrivere con fantasia l’eccitazione del sentire, che si dispiega in forme sempre nuove e che aprono a multisensoriali dimensioni. Essa sa raccontare storie e sprattutto sa come raccontarne tante, tutte diverse quanto vere, perché infatti permette a chiunque di espremersi, di parlare di sé come, quanto e quando vuole, di dar sfogo all’impulso comunicativo che risiede nell’uomo, da sempre sua primigenia e originaria esigenza. Inoltre, la natura e la matericità stessa della carta si prestano al tatto e al sentire, nonché a quell’osservare le cose che porta al desiderio di toccarle … perché il vedere è spesso un richiamo, è risonanza diretta di quel piacere che è l’esperienza del toccare che la carta, con le sue pieghe, i suoi tagli e la sua grana, sa ancora ben rappresentare. Che sia semplicemente uno stralcio bianco o colorato, un’immagine o una cartolina, la potenza del foglio risiede nella sua capacità di essere mezzo di espressione e di comunicazione, forte ed immediato … la parola e l’immagine visibili sulla carta s’incarnano in essa e ci fanno credere di poter toccare e sentire più vicini coloro che le hanno dato vita, come quasi poter abbracciare l’amico che ci ha scritto sfiorando l’inchiostro delle sue parole e tenendo in mano ciò che lui stesso ha tenuto. Tutto ciò sembra rinfrancare il nostro esserci nel mondo, o il senza esserci quando non possiamo “vederci”, riconnettendoci con la nostra e l’altrui esistenza. La realtà individuale si fa corale armonia d’intenti e crea sinfoniche unioni dove ogni suono resta autentico ed inconfondibile.               Erica Romano

-Enzo Correnti  compone le sue opere con la carta, la più umile, quella delle riviste: piega, arrotola, incolla a  suggerire strane forme in un gioco di linee e colori che diverte ed incuriosisce. Un materiale destinato al macero riacquista così nuova dignità grazie agli intrecci sapienti dell’artista. L’arte ha il compito di esprimere l’assoluto e non il superamento della razionalità concettuale , modo molto comune di concepire le avanguardie.Enzo Correnti non rappresenta un’avanguardia ,ma potrebbe benissimo incarnare l’assoluto poiché il suo linguaggio artistico va oltre la razionalità. Non è logoro e consunto dal tempo , ma strutturalmente sempre in movimento. Il suo è un nichilismo artistico in positivo , la negazione  dell’arte come mera rappresentazione estetica fine a se stessa . Alla sacralità dell’arte Enzo Correnti si è avvicinato col pudore di chi è conscio di quanto di quanto sia ardua la simbiosi tra corpo e spirito.Non a caso le sue opere trasudano queste difficoltà di dinamismo-immobilismo , perfezione-imperfezione , simbolismo , ma anche cruda realtà . Privilegia la percezione come difesa dell’interiorità , perché la percezione è pure sempre soggettiva , non aliena dell’intenzionalità all’estroversione del mondo .       Ina Ripari

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