Misilmeri Oscar, premi speciali per due alunne del Landolina

L’integrazione scolastica degli alunni con disabilità costituisce un punto di forza della nostra comunità scolastica.

La Direzione Didattica “V. Landolina” di Misilmeri si propone al territorio come scuola accogliente, in cui tutti gli alunni, a prescindere dalle loro diversità, possono realizzare la loro crescita personale.

La piena inclusione degli alunni disabili è un obiettivo che la nostra scuola persegue, anche attraverso una intensa collaborazione con i familiari e la comunità educante della “Landolina”, valorizzando le professionalità interne e le risorse offerte dal territorio prime tra tutte, l’Unità di Neuro-psichiatria infantile dell’Azienda Sanitaria Provinciale e l’Amministrazione comunale.

Gli alunni con disabilità presenti nella nostra comunità scolastica, che conta più di mille bambini, sono quarantacinque.

In coerenza con i principi di una consapevole accoglienza, la scuola è aperta a queste persone e alle loro famiglie, certamente per rispettare le norme dell’Ordinamento ma, soprattutto, per rispondere ad una ispirazione educativa di alto profilo, testimoniata dal nostro Piano dell’Offerta Formativa e dallo stile ricco di umanità e di competenza delle persone che lavorano nella nostra Istituzione scolastica.

Vale la pena, a questo proposito, di ricordare lo sportello d’ascolto riservato alle famiglie e ai docenti che quotidianamente si fanno carico di individuare e segnalare casi di difficoltà e la competente ed instancabile presenza delle due psicologhe, figure preziose di mediazione clinica ed umana.

In tal modo le difficoltà delle persone disabili diventano opportunità e spunti per arricchire il progetto educativo e didattico.

Al’interno di questo quadro di riferimento si collocano, in modo esemplare, le vicende di due nostri alunni.

Miriam è un bambina con alcune difficoltà a conquistarsi il sapere, la sua presenza in classe è, tuttavia, fonte di stimolo e di ricchezza; l’entusiasmo che mostra nel fare, coinvolge positivamente i compagni e li stimola a crescere e ad essere solidali e cooperativi. Se non ci fosse Miriam la classe sarebbe più povera, la sua presenza, il suo impegno e la sua gioia aiutano tutti a fare la propria parte. Miriam, infatti, è una bambina molto particolare, che si sa far voler bene, disponibile verso i compagni e pronta a regalare un sorriso a tutti. La sua spontaneità e la simpatia hanno favorito il “cemento” che tiene insieme la classe.

Giorgia, al contrario, non ha veri e proprie impedimenti ad apprendere, però si stanca facilmente e promuovere il suo interesse per le discipline, talvolta è proprio una sfida; si distrae non le va di concentrarsi e di esercitarsi. Giorgia, tuttavia, ha trovato una sua via per esprimere al meglio le sue capacità. Questa via passa per l’aiuto e il sostegno alla sua amica, Miriam che, invece, nella sua classe, ha veramente molte difficoltà ad imparare e da sola non può farcela. Dedicandosi a lei, aiutandola, standole accanto, Giorgia ha dimostrato di essere cresciuta, matura e capace di impegnarsi anche per sé stessa.

Non dobbiamo meravigliarci: talvolta quando si parla di apprendimento cooperativo, tanti, troppi sorridono ironici, pensano che ciascuno, se vuole veramente apprendere e crescere deve concentrarsi solo su se stesso. Le tante Giorgia e Miriam, che riempiono le nostre giornate, dimostrano che si sbagliano di grosso e che il lavoro educativo è fatto non solo cose da imparare, ma di emozioni e di pensieri da condividere e che “diventare grandi” è uno sport di squadra, in cui per vincere devi superare il tuo egoismo, preoccuparti dei tuoi compagni e della squadra quanto e più che di te stesso.

Il Dirigente

Matteo Croce

Mi Piace