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Al via i festeggiamenti per il 150° anniversario dell’Ordine Francescano Secolare

Il carisma francescano festeggia inoltre i 760 anni a Misilmeri

Al via i festeggiamenti per il 150° anniversario dell’Ordine Francescano Secolare

Misilmeri quest’anno celebra il giubileo per i 150 anni dalla fondazione della prima fraternità dell’Ordine Francescano Secolare e per i 760 anni della presenza del carisma francescano.

Secondo gli storici che si sono occupati dello studio del francescanesimo in Sicilia (come Filippo Cagliola o Luigi Palomes) infatti, sin dal 1260 (34 anni dopo la morte di San Francesco d’Assisi) i frati minori possedevano a Misilmeri un “luogo”. Con il termine latino “locus” si intendeva una “piccola struttura” ovvero un “piccolo romitorio” in aperta campagna, in cui – con molta probabilità – vi dimoravano alcuni frati, in austera povertà secondo la regola delle origini.

Secondo il Cagliola, nel 1260 in Sicilia esisteva una sola Provincia Francescana con cinque custodie (Palermo, Agrigento, Messina, Siracusa, Trapani). La custodia agrigentina aveva tra le altre case anche quella di Misilmeri (oltre Cefalù, Termini Imerese, Caccamo, Vicari, etc. etc.).

Pochissimo o quasi nulla sappiamo sullo sviluppo di questo primo nucleo francescano a Misilmeri.

Facendo un salto negli anni, dopo un vuoto di circa tre secoli in cui non sappiamo come si sia evoluta la presenza dei francescani in questo “locus” di Misilmeri, giungiamo al Cinquecento, quando per opera del Barone don Vincenzo Del Bosco viene eretta l’attuale Chiesa di San Francesco d’Assisi. Un atto notarile dell’epoca ci attesta che nel gennaio del 1576 si stipulava un contratto per l’acquisto di materiali da servirsi per la costruenda Chiesa di Misilmeri.

Da allora abbiamo un continuo crescendo della devozione al “Poverello d’Assisi” a Misilmeri che non è mai venuta meno.

I primi che abitarono il Convento furono i Frati Minori Conventuali (un certo Fra’ Paolo da Naro fu il primo guardiano).

Nel 1603 i frati conventuali lasciarono il convento che venne così affidato dall’Ill.mo Barone di Misilmeri ai Frati Minori Osservanti (che in quel periodo reggevano il Santuario di Gibilrossa) che lo ressero fino al 1626.

Nel 1622 venne fondata la Venerabile Compagnia di San Francesco d’Assisi (la più antica Compagnia dopo quella del SS. Sacramento dell’Oratorio sorta nel 1576). Il prestigio di questa Compagnia ci viene palesato anche da un atto di donazione che il Barone fece a favore della stessa Compagnia donando appunto un terreno per la costruzione di un proprio oratorio e di una cappella per incrementare ancora di più il culto in onore di San Francesco. Alla Compagnia facevano parte tutti i nobili e gli aristocratici delle grandi famiglie di Misilmeri. Grazie alla loro operosità si deve anche l’attuale statua lignea di San Francesco, realizzata nel 1677, come risulta da una lettera spedita dai gestori della Compagnia all’Arcivescovo di Palermo in cui si chiedeva di poterla benedire allo scopo di portarla in processione per le vie del paese, e per sostituire una precedente statua non più utilizzabile perché molto deteriorata.

Sebbene i religiosi nel 1626 lasciarono Misilmeri, il culto a San Francesco non venne mai meno, come attestato da diversi documenti dell’epoca in cui si fa cenno dell’annuale festa in onore del “Poverello d’Assisi”.

Dal 1639 al 1911 la Chiesa di San Francesco ha avuto un suo cappellano nominato direttamente dal Barone di Misilmeri che ne vantava il “diritto di patronato” (ultimo cappellano nominato dal Barone fu il Rev.do Sac. Francesco Lo Forte).

In un documento del 1659, i gestori della Compagnia, chiedono all’Arcivescovo di Palermo “che per la grande divozione che hanno in detta terra a detto Santo Francesco intendono col favore di V.S. fare la solita festa e processione nel giorno di detto Santo con la solita divozione et onore che si deve. Pertanto supplicano V.S. Ill.ma dargli la licentia di fare detta processione per la terra di Misilmeri nel giorno di detto Santo”. (Memoriali di Visita 1659 – Archivio Storico Diocesano).

Dunque stiamo parlando di un culto e di una devozione mai interrottasi a Misilmeri; testimonianza ne sono i molteplici documenti d’archivio.

Nella seconda metà dell’Ottocento si ha una “restaurazione” del carisma francescano a Misilmeri.

Il 6 luglio 1871, infatti, per iniziativa della Serva di Dio, Madre Antonia La Lia, venne fondato nella Chiesa del Collegio (dove Madre La Lia era Superiora) il Terz’Ordine Francescano (nello stesso frangente temporale venne fondata l’Arciconfraternita del Cuore Immacolato di Maria). I primi sostenitori di quest’opera furono i sacerdoti: Antonino Picone, Girolamo e Pietro Lo Presti e Valentino Baudo.

Animatore del Terz’Ordine Francescano a Misilmeri fu un frate conventuale, P. Pasquale Sarullo da Ciminna (1828-1893), insigne predicatore e pittore di vaglio.

Il primo terziario fu lo stesso Sac. Antonino Picone, Vicario Foraneo, che venne ammesso nel Terz’Ordine il 6 luglio 1871 dallo stesso P. Sarullo. Lo stesso giorno venne ammesso D. Gaetano Lo Presti, che ne divenne il primo Ministro (1871-1881). Tra i primi terziari ricordiamo: il Sac. Valentino Baudo, il Sac. Pietro Traina, Can. Santi Baudo, l’Arciprete di Misilmeri Sac. Don Giovanni Verga, il Sac. Giovan Battista Grano, il Sac. Francesco Lo Forte, Don Michele Lo Presti e tanti altri rappresentanti del clero e dell’aristocrazia misilmerese.

Nel 1880 il Terz’Ordine Francescano venne trasferito dalla Chiesa del Collegio alla Chiesa di Santa Rosalia detta di San Paolino.

Il 1°marzo 1877, per iniziativa del Sac. Francesco Lo Forte, terziario francescano, venne fondato nella Chiesa di “Gesù e Maria” un altro Terz’Ordine Francescano, dietro permesso del Rev.do Provinciale dei Frati Minori Osservanti di Palermo, P. Francesco Di Blasi da Alcamo, Regio commissario di Terra Santa.

Il 19 maggio 1877, venne approvato da Sua Ecc.za Mons. Michelangelo Celesia, Arcivescovo di Palermo.

Il 20 novembre 1897, a seguito della nomina di rettore della Chiesa di San Francesco del Sac. Francesco Lo Forte – dietro autorizzazione del Provinciale P. Innocenzo Zoboli – il Terz’Ordine Francescano (fondato nella Chiesa di “Gesù e Maria”) venne trasferito definitivamente nella suddetta Chiesa di San Francesco.

Prima Ministra della Fraternità fu la giovane Giusta Cimò in Vitrano, che ricoprì l’incarico dal 7 ottobre 1877 al 19 ottobre 1911.

Grazie all’operosità e allo zelo del Sac. Francesco Lo Forte e della Superiora Cimò si ebbe un notevole incremento del carisma francescano e una straordinaria ripresa del culto in onore di San Francesco d’Assisi.

Il 4 Maggio 1924, per iniziativa dell’Arciprete Mons. Antonino Manno, venne fondato dentro la Madrice di Misilmeri un altro Terz’Ordine Francescano. Prima Superiora fu Suor Rosa Lo Gerfo, monaca di casa (scomparsa il 4 aprile 1970 in fama di santità).

          Nel 1926, anno giubilare francescano per il VII centenario della morte di San Francesco, anche a Misilmeri si celebrò una grande festa. Detti festeggiamenti, promossi dal Rev.do Don Giovanni Lo Forte, Vicario Curato della Chiesa di San Francesco e dal Terz’Ordine Francescano; iniziarono il 15 settembre e si conclusero il 4 ottobre. Il folto programma prevedeva la visita alle Chiese Giubilari per guadagnare le indulgenze, conferenze, meditazioni, novena e perfino un solenne triduo; tutti questi momenti vennero predicati da dotti sacerdoti e animate da canti polifonici eseguiti dalla “Schola Cantorum”. Non mancarono gli addobbi nella Chiesa, le luminarie e ovviamente i fuochi d’artificio. Per l’occasione venne anche stampata una cartolina con il simulacro ligneo di San Francesco (la prima di cui si ha memoria).

Un ulteriore incremento del culto ed una ripresa del Terz’Ordine si ebbe agli inizi degli anni ’50 del novecento grazie alla laboriosità della nuova Superiora, la signorina Rosetta Lo Presti.

Nel 1951, con la donazione della statua della Madonna di Fatima da parte della stessa signorina Lo Presti, il culto di San Francesco venne in qualche maniera congiunto con quello della Madonna di Fatima, tanto che i terziari francescani fecero realizzare due fercoli processionali (vare) e per diversi anni (fino al 1978) si prodigarono nel portare solennemente in processione entrambi i simulacri la prima domenica di ottobre.

Alla fine degli anni ‘60 del Novecento il parroco Sciarabba visto il “decadimento” del Terz’Ordine Francescano della Chiesa di Santa Rosalia (San Paolino), dopo le dovute autorizzazioni da parte del Ministro Provinciale dei Frati Minori Conventuali, procedette all’unificazione della suddetta Fraternità con quella esistente nella Parrocchia di San Francesco, passando a quest’ultima tutti i beni mobili e immobili appartenenti all’antica fraternità di San Paolino. Detto passaggio avvenne definitivamente il 29 settembre 1970.

Altra ricorrenza importante fu il IV Centenario della costruzione della Chiesa di San Francesco, celebratosi nel 1976, con un ricco programma di festeggiamenti preparato dal parroco Don Gaetano Sciarabba. Detti festeggiamenti si svolsero dal 23 al 27 giugno. Anche per quell’occasione non mancarono momenti di riflessione, proiezioni di film all’aperto sulla vita di San Francesco, venne anche organizzato un pellegrinaggio al cimitero per ricordare e suffragare i defunti della parrocchia. Si concluse il tutto con la solenne processione dei simulacri di San Francesco e della Madonna di Fatima per le consuete vie cittadine.

Il 6 settembre 1996, dopo quasi un ventennio di silenzio, grazie allo zelo del giovane terziario Valerio Bonanno vengono riprese le attività della locale fraternità francescana.

Il 17 Dicembre dello stesso anno viene celebrato il Capitolo elettivo, dove all’unanimità viene eletta la nuova Ministra nella persona della Prof.ssa Antonietta Castrorao Bonanno.

Molte sono le iniziative promosse dal nuovo Consiglio di fraternità; in primis   si comincia a dare spessore alla festa in onore del Serafico Padre, attraverso la celebrazione della novena in preparazione alla festa liturgica come anche la riproposizione della “benedizione del pane e del minestrone”.

Per far conoscere l’O.F.S.  alla comunità cristiana misilmerese vengono promosse diverse giornate di spiritualità francescana con percorsi di catechesi tenute dagli assistenti Reg.li O.F.S. e con la distribuzione di materiale informativo

Il 4 ottobre 1998, grazie all’impegno della Ministra Castrorao viene donato un “taddema” in argento (acquistato da un antiquario palermitano; datato 1726 e bollato con l’Aquila reale di Palermo) per adornare l’antico simulacro di San Francesco.

Nell’anno giubilare del Duemila, vengono promosse dal consiglio diverse iniziative come: il gemellaggio con la fraternità francescana della Gancia in Palermo con la peregrinatio della prodigiosa immagine del “Bambinello della Gancia” nella comunità misilmerese; e la peregrinatio nel mese di Maggio del Simulacro della Madonna di Fatima per le case di riposo.

Nel 2003 la Fraternità si fa carico a proprie spese del restauro del seicentesco simulacro ligneo del Serafico Padre San Francesco (curato dal restauratore misilmerese Gaetano Correnti). Il 28 settembre dello stesso anno, terminati i lavori di restauro, il venerato simulacro viene riportato solennemente in parrocchia e il 4 ottobre dopo ventuno anni viene portato in processione per le consuete vie cittadine.

Ogni anno, il Consiglio di Fraternità, unitamente alla comunità parrocchiale si impegna nel promuovere svariate iniziative per dare risalto e spessore alla Solennità del Santo Patrono d’Italia.

Quest’anno – sebbene limitati dalle restrizioni dettate dalla pandemia in corso – si è voluto dare risalto al giubileo per i 150 anni di fondazione della prima fraternità dell’Ordine Francescano Secolare, attraverso diversi momenti di celebrazione comunitaria. Da giovedì 30 settembre a sabato 2 ottobre, un triduo di preparazione – predicato dal misilmerese mons. Raimondo Abbandoni – sarà occasione per meditare e approfondire tratti della vita e del carisma del “Poverello d’Assisi”. Domenica 3 ottobre, dopo lo sparo dei colpi a cannone (attorno le 17:00), la venerata immagine del Serafico Padre San Francesco verrà esposta sul sagrato della Chiesa parrocchiale, dove alle 17.30 avrà luogo la benedizione degli animali, mentre alle ore 18.30 avrà inizio la Solenne Celebrazione Eucaristica, presieduta da Sua Ecc.za Mons. Carmelo Cuttitta, già vescovo ausiliare della nostra arcidiocesi ed oggi emerito della diocesi di Ragusa. Alle 21.30 – così come la tradizione francescana prevede – avrà inizio la Celebrazione del “Transito”.

Lunedì 4 ottobre, solennità di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia, titolare della chiesa parrocchiale e protettore dell’antico quartiere, dopo lo sparo dell’alborata, verrà nuovamente riesposto alla pubblica venerazione dei fedeli e dei devoti il seicentesco simulacro ligneo di San Francesco (rimarrà esposto per l’intera giornata per la preghiera personale). Alle 10:30 avrà inizio la Solenne Celebrazione Eucaristica, presieduta da Sua Ecc.za Mons. Vincenzo Manzella, già vescovo ausiliare della nostra arcidiocesi ed oggi emerito della diocesi di Cefalù. Al termine – dopo l’atto di affidamento da parte del Sindaco di Misilmeri – verranno benedette le ceste di pane cu curdune, offerte per devozione dai maestri fornai misilmeresi. La sera alle 18:30, verrà nuovamente celebrata l’Eucarestia presieduta dal parroco, al termine della quale verrà riposta nella nicchia dell’altare maggiore la venerata immagine del Serafico Padre San Francesco.

(in copertina l’opera pittorica realizzata nel 1871 – dietro commissione del nascente terz’ordine francescano – dal pittore padre Pasquale Sarullo da Ciminna (1828-1893) raffigurante San Francesco d’Assisi e nello sfondo uno scorcio di Misilmeri con il castello dell’Emiro sovrastato dalla “montagna grande”; oggi venerato presso la Chiesa di Santa Rosalia detta di San Paolino in Misilmeri).

Inviato da Valerio Bonanno

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