Caso Vitrano: inizia il processo

Era l’undici Marzo, sono passati quasi otto mesi dalla data dell’arresto di Gaspare Vitrano, mentre intascava una presunta mazzetta per la realizzazione di un impianto fotovoltaico.

Un giorno che sconvolse tutta la comunità Misilmerese, rimasta attonita e smarrita.

In un primo momento in molti pensarono ad un errore, ad un equivoco, nessuno poteva sospettare di un uomo, un Misilmerese, fino a quel momento irreprensibile.

 Invece dopo gli interrogatori, il gip Michele Alaimo convalidò sia l’arresto del deputato regionale che dell’ingegnere Piergiorgio Ingrassia. Proprio quest’ultimo lo scorso  27 Ottobre ha patteggiato la condanna a 2 anni.

Vitrano, dall’Ucciardone prima, dai domiciliari dopo e dalla forzata residenza romana ha sempre professato la sua innocenza: “Quei soldi non sono una tangente. Erano un contributo spontaneo che quell’imprenditore ha dato al mio socio, Piergiorgio Ingrassia, che gli aveva fatto assegnare i lavori per la realizzazione dell’impianto dopo la vendita della nostra società».

Durante i recenti interrogatori Ingrassia ha confermato il suo ruolo da intermediario tra l’imprenditore che aveva denunciato l’estorsione e l’onorevole Vitrano che si sarebbe “interessato” per far viaggiare più velocemente le pratiche burocratiche degli impianti che dovevano ottenere ben 23 autorizzazioni.

 “Non è che ci fossero richieste esplicite, ma nell’ambiente uno lo sa come ci si deve comportare” – ha detto Ingrassia durante l’interrogatorio di garanzia – “Vitrano mi aiutava a muovermi nei meandri della burocrazia. Agevolandomi con  indicazioni, accompagnandomi negli uffici o, ancora, presentandomi ai funzionari”. Per questo, ha detto ancora Ingrassia, “avevo pensato che ci dovevamo sdebitare”

Nei mesi scorsi si era parlato della possibilità di un consolidato “sistema” di corruzione che nel settore delle energie alternative imponeva agli imprenditori il pagamento di tangenti a fronte dello snellimento dei tempi per il rilascio delle autorizzazioni. Spesso – secondo gli  inquirenti – venivano creati artificiosi ostacoli burocratici per indurre i titolari delle imprese interessate alla installazione degli impianti fotovoltaici a pagare le mazzette secondo un preciso “tariffario”.

Il 7 Novembre è ormai giunto, dopo mesi di domande, ipotesi e macchinazioni finalmente avrà inizio davanti al tribunale di Palermo il processo a Gaspare Vitrano. A differenza di quanto accaduto per l’ingegnere Ingrassia, l’accusa ha chiesto per Vitrano il rito immediato, si passerà dunque alla fase dibattimentale senza l’udienza preliminare. Da ambienti vicini all’Onorevole Vitrano, non è confermat, per questo primo step processuale, la presenza  dell’Onorevole ex Pd

Mi Piace(0)Non Mi Piace(0)