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E’ IL MOMENTO CHE SAPPIATE

Questo messaggio non è riferito solo a tutta la cittadinanza misilmerese ma anche all’amministrazione comunale. Negli anni abbiamo tanto lottato per assistere all’approvazione del piano regolatore generale di Misilmeri e una volta che la macchina si è mossa, di cosa ci accorgiamo? Il piano è già superato (vecchio) perché non tiene conto dell’attuale numero di abitanti e del soddisfacimento dei fabbisogni abitativi futuri. Ma un argomento su tutti mi preme approfondire, quello del “PARCO PUBBLICO”. Il decreto 1444 del 1968 prevede che il verde attrezzato sia di almeno 9 mq per abitante, e fin qui nulla di sbagliato visto che nel nostro benamato piano questi parametri vengono soddisfatti. Ma dove si trova il parco? Niente poco di meno che l’intera area di ROCCA ROSSA viene descritta nel PRG come “PARCO PUBBLICO”. Avete mai provato a portare i vostri figli in questi luoghi? Anche per le pecore al pascolo è un luogo impervio. Consiglio a tutti i misilmeresi di combattere per quello che ci spetta di diritto, gli spazi pubblici sono un bene per noi e per i nostri figli. Inoltre spingo l’amministrazione comunale ad ovviare a questi gravi inconvenienti, per fare ritornare Misilmeri un comune degno del suo nome, cominciando proprio dal verde urbano che è un elemento dell’ambiente costruito in fondamentale relazione con il paesaggio, di grande importanza ai fini del miglioramento della qualità della vita nelle città. E’ però necessaria una valutazione attenta di alcune delle sue caratteristiche, al fine di migliorare la sua funzione e di favorire le modalità della sua gestione, oltre che per consentire una razionale pianificazione degli interventi di estensione delle aree verdi. Per questo sarebbe auspicabile che al piano urbanistico comunale fosse affiancato funzionalmente anche il Piano del verde urbano la cui assenza produce un rilevante spreco di denaro pubblico e rende di fatto meno fruibile il verde per i cittadini.

Inviato da Dedalo

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22 Commenti

  1. francesco

    Ciao DedalO,

    può darsi che tra le opere per il recupero del Castello, ci sia anche qualche lavoro per il parco di Rocca Rossa.

    P.s. Benvenuto tra i blogger!!!!

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  2. The mask

    Vedere un parco del genere nel nostro territorio è un sogno, che mai si realizzerà. Non soio l'area di Rocca Rossa è stata utilizzata per questo calcolo dei 9 mq ma anche l'area attorno allo svincolo per uscire da Misilmeri, io solitamente a mio figlio lo porto lì per giocare, voi no?
    Avevano un polmone verde all'interno del nostro paese e lo abbiamo lasciato in mano ai costruttori. Il Giardino Grande, u iardino ranne meglio conosciuto, sarebbe stato un parco urbano stupendo. Cerchiamo di recuperare quel poco che è rimasto.

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  3. Giafar

    Bella la foto, peccato che da noi una cosa del genere è un'utopia. Oltre al fatto che manca lo strumento urbanistico, ma ti immagini il parco in mano ai nuovi giovani misilmeresi????

    Vedi Lavatoi

    Varrebbe la pena spendere soldi per poi arrivare allo stesso risultato??

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  4. DedalO

    caro Giafar il parco urbano non deve essere considerato come un monumento ma uno spazio in continua crescita grazie a i suoi fruitori.
    per quanto riguarda i giovani, io credo in loro ma non nei loro educatori.
    ciao a tutti e grazie dell'accoglienza. E' bello far parte del blog

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  5. ValentinoVirtusMisilmeri

    allora io un parco urbano lo vorrei e lo vedrai anche perchè porterebbe posti di lavoro ..... felicità tra i piu piccoli e uno spazio aperto per gli anziani .... cmq servirebbero anche sicurezza e molta attenzione .... e nn far diventare un "futuro parco " in una "futura discarica " ...

    speriamo in mejo

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  6. Misilmeri Blog

    Ti ringrazio a nome di tutti i blogger per avere accettato di far parte della nostra squadra, adesso siamo in 10 e così la famiglia aumenta.
    Il tuo battesimo non poteva avvenire in modo migliore...hai scritto il 100esimo articolo su MisilmeriBlog.
    Il tuo apporto sarà importante. Svegliamo le menti assopite...Buon lavoro.

    P.S. Misilmeri ha bisogno di un parco, ma non sull'Everest.

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  7. darkeagleinabluesky

    basterebbe semplicemente potenziare e migliorare il centro sportivo di piano stoppa...una squadra come la lazio ha un centro sportivo 10 volte piu piccolo di quello di misilmeri ma a differenza di quest ultimo è meravigliosamente curato...
    non occorre sognare il central park di misilmeri ma valorizzare al meglio cio che gia esiste....

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  8. Temistocle

    Benvenuto Dedalo, ne parlavo proprio qualche sera fa con Iperbole!
    Come possibile area verde al momento mi viene in mente la zona di fronte piazzetta nassiria, dove c'e' quella "fetta" di terreno incolta.
    Sapete come figura nel Piano regolatore quella zona??

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  9. DedalO

    caro Temistocle la zona che hai sopracitato di fronte piazzetta nassiria nel piano figura come "centro civico\direzionale commerciale-espositivo misto a residenze e strutture alberghere".
    Voglio aggiungere che una cosa è parlare del centro sportivo di piano stoppa e un'altra cosa è un parco urbano.

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  10. whynot

    Collegandomi al post Piano Stoppa, il New DeCentral Park di Misilmeri vorrei dire che Misilmeri ha un gran bisogno di una zona verde (o meglio parco urbano), anche se i ragazzi della Marathon Misilmeri si sono adoperati per realizzare il “parco” Piano Stoppa, ma è decentrato come dice giustamente il titolo del post, ci vorrebbe una zona raggiungibile a piedi: dove le famiglie possano trascorrere un pomeriggio con i propri figli, dove si trovino delle giostre, insomma un posto dove potersi sedere e stare un po’ in tranquillità…Vorrei lanciare un concorso di idee così da suggerire i nostri amministratori (se mai c’è ne fosse bisogno) dove poter realizzare questo parco…Anch’io come Temistocle penso a quell’appezzamento di fronte piazzale Nassirya, essendo il piano regolatore ormai vecchio si po’ cambiare la destinazione d’uso dello stesso???

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  11. assessorelo

    Se si è in grado di comprendere un PRG ci si rende subito conto che il parco urbano del castello ed il parco urbano di rocca rossa non sono stati computati nel dimensionamento del PRG del nostro comune. Ma “calati” nel piano a tutela di aree con una certa importanza paesaggistica.
    Con questo non intendo difendere l’attuale PRG che sicuramente può essere migliorato ma e buona consuetudine, essere critici quando si è perfettamente conoscitori dell’oggetto di critica.
    Amministro l’urbanistica di un comune che l’urbanistica l’ha pestata con i piedi per anni e gestiamo un territorio abitato da me e da miei concittadini che della sua tutela se ne infischiano.
    Ma per opportuna conoscenza intendo farvi leggere l’estratto di un documento programmatico per le determinazioni di bilancio 2007/2010.
    Il documento può essere un facile strumento per la comprensione dello stato di fatto dell’urbanistica misilmerese e degli obiettivi “possibili” che l’amministrazione intende raggiungere.

    Premessa

    Misilmeri, comune dell’area metropolitana di Palermo sede di servizi di interesse sovracomunale, presenta problemi di traffico, inadeguatezza delle infrastrutture e disfunzioni tipiche di molte città moderne.
    È una città che ha dovuto pagare prezzi molto elevati per la sua abnorme e disordinata espansione, non giustificata né da una crescita demografica che negli anni settanta-ottanta non si manifestava con l’attuale pressione, né da insediamenti di particolare rilevanza produttiva o amministrativa.
    Da una città omogenea ed aggregata si è passati ad una città diffusa e frammentata che soffre per la difficoltà di ricucire e riunire tutti i suoi segmenti.
    La città è cresciuta, infatti, in modo disordinato, con spazi dilatati, interessata da fenomeni di speculazione edilizia.
    Sul piano pratico ciò ha comportato diverse conseguenze:
    il progressivo svuotamento di parti del Centro storico, le difficoltà di connessione della città, i disagi per i non facili collegamenti, l’assenza di luoghi d’incontro nei quartieri periferici, attività economiche e commerciali che scompaiono dopo poco tempo dall’avviamento, servizi che si concentrano, determinando quindi affaticamento e strozzature nella viabilità, pendolarismo e anche l’assenza di un centro riconoscibile, inteso come “centro della città moderna”.
    È quindi necessario in primo luogo riconquistare quella compattezza e quella forma urbana perduta e riconnettere con appropriati interventi i “pezzi” della città.
    Vanno trovate forme efficaci di controllo dei fenomeni speculativi nelle aree rurali che hanno portato a conflitti sociali ed a situazioni ambientali ormai compromesse.
    Sono da completare, potenziare, ridistribuire e rendere più fruibili le attrezzature esistenti, non sempre adeguatamente sfruttate.
    È necessario migliorare, attraverso la localizzazione dei servizi e la riqualificazione degli spazi pubblici, la funzionalità dei quartieri dando il giusto valore ad ogni parte della città. La riqualificazione del Centro storico deve mirare alla rivitalizzazione anche economica e produttiva di questa parte della città sia restituendogli il suo ruolo e la sua identità, sia riportandolo a luogo per la residenza e le attività.
    La Città va tuttavia pensata anche come luogo di servizi territoriali, che riesca ad accogliere un’utenza, alla quale offrire spazi adeguati e confortevoli.
    Si rende perciò necessario svolgere attività per tirare fuori le potenzialità, determinate dall’ormai approvato Piano Regolatore Generale, rispondenti al principio di sostenibilità, con l’ottimizzazione della crescita e dei servizi previsti nello strumento urbanistico, rispetto all’andamento demografico; cioè l’idea che la soddisfazione delle necessità delle generazioni presenti non comprometta la possibilità di soddisfare quelle delle generazioni future.
    In questo senso deve essere posta una particolare attenzione al sistema dei rapporti e dei processi che legano il campo urbano al territorio circostante sia nelle sue valenze ambientali che nelle sue vocazioni produttive.
    Il piano regolatore è lo strumento di pianificazione dell’intero territorio comunale, ma può assume nel caso del nostro Comune anche la funzione di indirizzo generale di sviluppo sostenibile, se l’amministrazione riesce a cogliere nel breve periodo, le potenzialità che l’approvazione del nostro strumento urbanistico ha determinato, pensando anche a possibili miglioramenti dello stesso, per il raggiungimento degli obiettivi che l’amministrazione intende raggiungere in materia urbanistica.

    Il Parco Urbano La nuova viabilità e le STU

    La nuova viabilità prevista dal piano, la “strada di circonvallazione” per la natura degli spazi attraversati dovrà assumere anche un ruolo di integrazione tra gli spazi antropizzati e il territorio, i paesaggi e gli ambienti naturali circostanti.
    Il Percorso previsto nel PRG in alcuni segmenti potrebbe assumere caratteristiche interessanti, attraversa infatti, la previsione di parco fluviale, in alcuni punti si avvicina ad ambiti urbani, manifestando con il suo tracciato le caratteristiche di una strada che potenzialmente potrebbe determinare la ricucitura di pezzi di periferia, sfrangiata e cresciuta in modo disordinato, per poi rivolgersi al territorio.
    Nell'attuale previsione, la nuova via urbana è inglobata nel cosiddetto “E2”, una tipologia d'uso del suolo, pensata per assolvere una funzione assolutamente impropria.
    L'avere previsto in quest’ambito Il così detto “Verde agricolo di pausa e rispetto dalle urbanizzazioni” “E2”, a mio avviso è un modo per non intervenire con il progetto nel difficilissimo compito di riqualificare le “periferie” tema oggi attualissimo, soprattutto se si pensa agli interventi avviati da importanti comuni come Milano, Roma ed altri.
    Deve essere in animo dell’amministrazione, avviare interventi di “pianificazione complessa”, per il recupero delle aree che a mio avviso nel PRG non sono trattate adeguatamente, rispetto all’importanza che queste potrebbero assumere in futuro. Gli interventi devono trovare un valido riscontro di fattibilità, con l’utilizzo di nuovi strumenti urbanistici, che in altri comuni italiani hanno trovato attuazione con successo, mi riferisco alle STU, programmi di riqualificazione urbana PRU e PRUSST.
    Questo consentirà di recuperare la compattezza e quella caratteristica forma urbana perduta, in queste porzioni di città.
    La nuova strada rappresenta un nuovo margine urbano che potrebbe includere nuovi interventi che non escludono la sistemazione, d’alcuni servizi ai cittadini, all’interno di questo nuovo perimetro, determinato dalla presenza nel piano di questa nuova arteria, si devono prevedere interventi che facciano assumere a quest'ambito urbano l'importanza di nuovo “fronte della città”.
    Per questo è importante che si badi a determinare un gruppo per la progettazione e pianificazione degli interventi con consulenti esterni che collaborino in sinergia nello stesso luogo fisico che a diversi stati di avanzamento della proposta si confrontino con la cittadinanza, amministrazione, e professionisti del luogo, in un momento di verifica.
    Questa metodologia è già stata utilizzata per importanti esempi di pianificazione concertata la così detta pianificazione dal basso che in Italia si è divulgata anche per l’importante lavoro di associazioni che hanno gestito interventi di questa natura come ad esempio avventura urbana a Torino, nata come associazione senza fini di lucro.

    L’attuazione del PRG

    Il piano si attua gran parte per mezzo di piani attuativi e per mezzo di concessioni edilizie i primi, alcuni d’iniziativa pubblica, mi riferisco alle prescrizioni esecutive già approvate con il PRG, altri di iniziativa privata, questi ultimi sono:
    Piani di lottizzazione, programmi costruttivi per le aree Cerp, che non sono state oggetto di prescrizione esecutiva.
    Il nostro ufficio tecnico per carenza di organico, e per il fatto che ancora risultano in giacenza circa 8500 pratiche di condono edilizio che determinano una incredibile congestione dell’UTC, oltre all’attività giornaliera riguardante la repressione degli abusi edilizi, non è in grado di operare agevolmente per istruire i Pdl. Gli stessi problemi si riscontrano per l’edilizia privata, e nello sportello unico per l’edilizia, ancora non operante anche se previsto con adeguato regolamento comunale.
    Per innescare un’inversione di tendenza bisogna eliminare il disaggio nel maggiore elemento congestionante dell’area urbanistica che è l’atività di gestione U.O. 3 sanatoria edilizia.
    L’unica soluzione immediata, dopo accurata valutazione, risulta essere, l’affidamento a professionisti esterni delle pratiche di condono.
    I professionisti esterni risultano essere un’ottima integrazione di risorse umane, senza che quest’attività determini la preoccupazione del reperimento delle risorse economiche, che sarebbero determinate dalla maggiore entrata risultante dalla definizione delle pratiche di sanatoria.
    L’attuazione del PRG verrebbe cosi garantita da un incremento di unità attualmente occupate nell’U.O. 3 Sanatoria edilizia.
    Le risorse umane recuperate devono essere utilizzate nell’ambito dell’attività d’edilizia privata (ora con un unico istruttore) che necessita almeno di n. 3 istruttori di categoria C già presenti in organico, e altre due unità da reperire tra gli operatori ASU.

    I piani di lottizzazione

    Questi strumenti rappresentano la naturale attività per l'attuazione del piano, essi, infatti, rappresentano l'attività urbanistica più semplice, ma a Misilmeri da quando è applicabile la legge nazionale per l'urbanistica, pubblicata nel 1942, n’è stato approvato soltanto uno, che si riferiva al vecchio strumento urbanistico (il programma di fabbricazione) e riguardava un insediamento di edilizia residenziale stagionale. Per ironia della sorte, morto il proponente del piano, questo non fu mai attuato, oggi lo stesso non è applicabile per la sopravvenuta approvazione dell'attuale PRG.
    Questa premessa deve fare riflettere sul perché nel Comune di Misilmeri, attività in ambito urbanistico, apparentemente semplici, innescano meccanismi incredibilmente complessi.
    Senza volere entrare nel merito di fatti specifici, ne sui livelli di responsabilità che hanno determinato l'attuale contesto, si può dire che a Misilmeri è mancata a tutti i livelli, la “cultura del progetto” ed è responsabilità delle amministrazioni, dell'apparato burocratico dell’ultimo settantennio e delle professioni intellettuali che per Misilmeri non si sono proposte adeguatamente al fine di dare un contributo di qualità.
    Il risultato:
    Più del 80% del costruito nel territorio comunale risulta essere stato realizzato senza alcun titolo abilitativo, a testimonianza del dato circa diecimila pratiche di condono edilizio, un territorio devastato dall'abusivismo, ancora perseverate, a conferma che ancora non si sono innescati meccanismi che determinano la “cultura del progetto”
    Le aree soggette a Pdl previste nel PRG sarebbero estinguibili in pochi anni data la modesta estensione in previsione, ma allo stato attuale i pochi piani proposti presentano problemi formali e qualitativi, che allungano i tempi di esecuzione delle istruttorie e lasciano prevedere che il prossimo sviluppo urbano non sarà caratterizzato da progetti di buona qualità formale.
    L'attività istruttoria dei Pdl è una novità tanto per gli istruttori tecnici comunali quanto per i liberi professionisti che operano nel territorio, questo determina un ulteriore livello di complessità.
    Per agevolare l'attività istruttoria è necessario che si stabiliscano periodiche sedute di lavoro e di confronto per l’esame dei Pdl con il gruppo d’istruttori tecnici interni, coordinati dal responsabile dell'area, che devono avere cadenza almeno quindicinale per estinguere gli attuali arretrati.

    Il recupero del centro storico

    Le linee direttrici generali individuate dal PRG. in merito al centro storico, devono essere integrate dalla redazione di un P.P.E. del centro storico, con l’obiettivo di migliorare l’uso del centro antico, ad adeguare il patrimonio edilizio agli attuali standard, e a creare migliori condizioni di fruibilità tutelando comunque l’identità storica, deve il PPE del CS deve inoltre:

    a) scoraggiare la demolizione degli organismi edilizi;

    b) favorire la residenzialità consentendo la ristrutturazione o (dove non sia possibile il recupero) la ricostruzione dei fabbricati fatiscenti ed angusti dando la possibilità concreta di adattarli alle norme igienicho-sanitarie dotandoli delle caratteristiche abitative secondo gli odierni standard qualitativi di vita;

    c) favorire la localizzazione, nel centro storico, di quei servizi di interesse comune che lo riqualifichino anche a livello funzionale senza comprometterne gli equilibri e la vivibilità;

    d) incoraggiare iniziative commerciali, ed artigianali e di servizi (negozi, laboratori, ristoranti, ecc.) consentendo il cambio di destinazione d’uso dei locali al piano terra e ai piani superiori;

    e) definire gli spazi pubblici, dove effettuare organici interventi di riqualificazione urbana.

    Il PPE dovrà dare indirizzi per l’adeguamento ed elaborazione dei nuovi Piani Particolareggiati che dovranno stabilire, con maggior dettaglio e rigore, i materiali da impiegarsi, definire i particolari costruttivi, le modalità d’intervento e i colori dei prospetti, a cui ci si dovrà attenere, in fase esecutiva, previa presentazione d’opportuni elaborati tecnici allegati al progetto da sottoporre all’approvazione.
    In particolare occorre definire un manuale dei processi e dei materiali costruttivi tradizionali da impiegare prioritariamente negli interventi edilizi.
    A questo proposito devono essere attivati laboratori in collaborazione con le Università, per ricerche e studi sull’argomento.

    I Piani Particolareggiati di recupero

    Nell’ambito urbano è consentita l’edificazione con concessione singola, nei lotti interclusi delle aree già con un tessuto edilizio esistente caratterizzato da determinati rapporti di copertura. L’edificazione è consentita per il completamento dell’edificato.
    Le aree con queste caratteristiche sono le cosiddette “zone B”
    Nelle fasi antecedenti la formazione del piano, negli anni settanta-ottanta, alcune porzioni di territorio furono interessate da fenomeni d’abusivismo edilizio che restituivano durante la formazione del PRG uno stato di fatto con vaste aree edificate, prive d’opere d’urbanizzazioni primarie e secondarie, senza dotazione di servizi, e con un assetto urbanistico incompleto e disordinato.
    Il fenomeno interessò gran parte dei comuni siciliani, tanto che il legislatore intervenne con la Lr. 37/85, con questa disponeva che per aree con le caratteristiche sopradescritte fossero disposti i P.P.R.U.
    Questi piani, adottati dal consiglio comunale, poi bocciati in seguito, oggi devono essere riproposti, in quanto, da come si evince dal decreto di approvazione del nostro PRG, la dotazione di alcuni standard urbanistici dimensionati nel piano, devono essere reperiti in queste zone, nella fase successiva di ristudio.
    I P.P.R.U dovranno quindi prevedere una corretta dotazione di standard e dovranno controllare con il progetto di piano, la corretta edificazione pensando a processi qualificanti delle zone Br.
    Deve essere obbiettivo di questa amministrazione accelerare i processi di definizione di questa attività, demandata al progettista del PRG che sin da subito dovrà essere da noi impegnato a definire e trasmettere i piani che prontamente il consiglio comunale dovrà adottare.

    Revisione del regolamento edilizio

    Con l’approvazione del PRG è stato approvato anche il regolamento edilizio.
    A causa d’alcune discrasie, errori materiali, refusi di stampa e indirizzi sull’attività edificatoria, applicabili nel nostro territorio, con non poche difficoltà, questo sarà revisionato integralmente in modo da dotare la città di uno strumento chiaro, semplice e più preciso affinché i privati cittadini, i progettisti, i costruttori edili e l’Amministrazione possano svolgere il proprio lavoro senza incertezze, affinché venga bandita la ricerca di facili semplificazioni o equivoci interpretativi.
    In particolare dovrà essere rigidamente segnato il rapporto gerarchico tra i parametri edilizi determinanti e imprescindibili (volumi, standard, cessioni) e quelli sotto ordinati (distacchi, altezze etc.). Inoltre dovrà essere posta una netta linea di demarcazione tra gli interventi per i quali esiste una effettiva esigenza pubblica di procedimenti di verifica, approvazione e controllo, e quegli interventi edilizi minori per i quali bisogna invece operare una incisiva abrogazione di limiti, procedure e controlli che non siano necessari alla tutela del pubblico interesse.
    Particolare importanza sarà attribuita alle disposizioni atte a garantire il decoro dei fabbricati e dunque della città.
    Per questa attività si prevede il coinvolgimento di organismi importati, operanti anche a livello regionale come il DARC.

    Conclusioni

    L’esperienza maturata nei primi tre anni d’amministrazione con delega all’urbanistica mi permette di constatare quanto è complessa la gestione dell’area, per l’abnorme carico di lavoro che questa assume.
    La scarsa “cultura di progetto”, sopra trattata, il grosso arretrato di lavoro che interessa tutti i settori dell’area, l’incertezza delle norme e regolamenti in materia, sono tutti elementi, che determinano, pienissime giornate di ricevimento nei due giorni della settimana prestabiliti.
    L’attività del responsabile dell’area V è inoltre, rivolta anche all’area IV lavori pubblici, essendo l’ingegnere Gullo responsabile di entrambi le aree.
    Per il carico di lavoro che entrambi le aree determinano, per la necessaria attività di relazione con il pubblico e con il personale interno che l’ingegnere deve garantire, nonostante, dopo la distinzione in tre aree dell’ufficio tecnico, un miglioramento del risultato ci sia stato, si continua a constatare che per l’attività ordinaria si continua con fatica

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  12. Misilmeri Blog

    Ringraziamo l'assessore Salvino Lo Cascio , per l'esaustiva e precisa delucidazione. Speriamo che queste parole si traducano presto in qualcosa di concreto

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  13. Misilmeri Blog

    Caro assessore,
    volevo cogliere l'occasione della sua partecipazione attiva a questo blog, chiedendole, semmai volesse, di delucidarci meglio su quello che di concreto l'amministrazione intende fare nei prossimi 2 anni, sarà nostra cura pubblicarlo come articolo e non in un commento.
    Per esempio: 1. la circonvallazione quando presumibilmente potrà essere realizzata? 2. cosa ne sarà del Castello una volta restaurato; 3. ci sono progetti concreti per il recupero del centro storico?; 4. saranno costruite nuove attrezzature pubbliche (parco pubblico, campi da gioco, palazzetti, piscine, giardini, parco fluviale)?

    In più volevo chiedere, vista la sua precedente esperienza di studente della facoltà di Architettura, in cui si è laureato con una tesi di urbanistica, insieme all'arch. Bocchiaro, proprio sul nostro paese, non ha provato a tramutare qualche suo progetto in qualcosa di reale?
    Se non ricordo male lo studio da voi effettuato riguardava il Centro Storico, il Parco del Castello e il Giardino Grande, tutti e tre erano stati connessi in modo esemplare e il progetto che ne era venuto fuori sembrava una “città”. Mi rendo conto che l'università è una cosa e la realtà è un'altra.

    Un pensiero personale:
    nel momento in cui lei è stato scelto come Assessore all'Urbanistica ho provato un gran senso di sollievo, perchè riponevo in lei tanta fiducia e rispetto dal punto di vista professionale, mi sono detto "finalmente una persona giovane con idee nuove che potranno dare un pò di luce a Misilmeri".
    La sua tesi era il mio sogno... adesso però mi dia qualche speranza.

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  14. DedalO

    Caro assessore il mio non voleva essere un attacco personale, cosa che ha interpretato lei contrattaccandomi di conseguenza, ma una costatazione riferita al piano ormai obsoleto.
    Ma visto che ci siamo le voglio rivolgere una domanda: Se il parco di “Rocca Rossa” e del “Castello” (che io non avevo menzionato)non fanno parte del conteggio dei 9 mq abitante, dove sono i circa 180.000 mq di verde che prevede la legge per un comune di almeno 20.000 abitanti ???

    P.S. la ritengo una brava persona e un buon architetto, ho avuto l’onore di conoscerla personalmente e spero che riesca a mettere in luce le sue capacità.

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  15. assessorelo

    Rispondo all'invito fattomi da misilmeri blog dicendo che accetto con piacere.
    Nei prossimi giorni, cercando di non togliere nulla ai miei impegni di genitore, marito, architetto e amministratore, proverò a rispondere ai quiti che mi sono stati proposti e a dare un contributo spero significativo all'attivita di informazione avviata da questo, efficace strumento di comunicazione.
    Apprezzo molto tutti i blogger di questo blog e vorrei avere il piacere di conoscerli di persona. Per questo ho pensato che potreste essere contattati da me, inviandomi i vostri recapiti all'indirizzo di posta elettronica già in vostro possesso.
    Grazie per l'nvito

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  16. Bizzolelli

    Caro assessore anche io avrei piacere di incontrarla senza nulla togliere ai miei impegni di: figlio, zito, sbraccamature, saccunaro,arrimunnature, tifoso del palermo, appassionato di musica, studioso del sistema solare, onanista, e burlone 😀 ahahahhahahahahahhahahah dai scherzo...;)

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  17. Misilmeri Blog

    Ringrazio l'assessore per avere accolto la mia richiesta, attendiamo trepitandi il suo articolo (non lo faccia troppo lungo!!!...babbio)
    Ci metteremo presto in contatto con lei se questo le fà piacere.

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  18. infido

    puru ca nun ti canusciu nun t'affenniri era affettuoso, ma mi piaciu onanista e puru sbraccamature! ma chi significanu? 🙂

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