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La tangente a Vitrano: ”Chi denunciò non ha le carte in regola”

Un articolo di Riccardo Arena sul giornale di Sicilia in edicola oggi

La tangente a Vitrano: ”Chi denunciò non ha le carte in regola”

Nell'edizione odierna del Giornale di Sicilia un articolo sulla vicenda che riguarda l'ex deputato regionale del PD Gaspare Vitrano.

Era tutto chiaro. "Era chiaro che i cosiddetti costi politici dell'affare costituivano condicio sine qua non dei lauti guadagni presenti e futuri nel campo del fotovoltaico". E nella vicenda conclusa con la condanna a sette anni dell' ex deputato regionale del Pd Gaspare Vitrano, riconosciuto colpevole di concussione per induzione, anche chi denunciò non avrebbe avuto tutte le carte in regola. In altre parole, prima di andare dalla polizia, si sarebbe appoggiato ai politici: perché in questa storia nata da una tangente di 10 mila euro «tutti attendevano vantaggi indebiti» ed «era logico attendersi che i politici coinvolti pretendessero di essere ricompensati, per i favori dispensati al momento di ottenere le autorizzazioni e per garantire che nessun parere fosse revocato o, più in generale, che i lavori non subissero rallentamenti da parte di uffici pubblici"

 La motivazione della sentenza che ha riconosciuto la colpevolezza di Vitrano,scritta dal presidente della terza sezione del tribunale di Palermo, Fabrizio La Cascia, ha come punto di riferimento l'episodio centrale del processo, la consegna di una busta contenente una mazzetta all'esponente politico, arrestato in flagranza dalla Squadra mobile, l'11 marzo 2011. Vitrano avrebbe chiesto quei soldi per «non ostacolare» un imprenditore del settore del fotovoltaico. Così almeno si era detto all'inizio: il tribunale però ricostruisce un contesto torbido, fatto di intrecci societari, interessi illeciti portati avanti insieme da imprenditori e politici e non crede che i soldi servissero a non ostacolare. Servivano piuttosto a spingere le pratiche, sovente d'intesa con gli altri protagonisti: e non a caso le richieste di risarcimento delle parti civili, compresa quella di Giovanni Correro, l'uomo che aveva incastrato Vitrano, sono state respinte. Troncante su questo punto la  sentenza: Correro, la società Tecnotel e l'altra parte civile, Piergiorgio Ingrassia, «hanno ben accettato le induzioni del pubblico ufficiale Vitrano» e lo hanno fatto «pur di conseguire dei vantaggi, sino a quando è loro convenuto».

«Era chiaro –  si legge in un altro passaggio delle 200 pagine in cui è racchiusa la sentenza –  come si evince inequivocabilmente dal tenore delle conversazioni intercettate, che tutti attendevano di ricevere vantaggi indebiti ed in tale prospettiva erano disposti a cedere alle richieste e pretese dei loro interlocutori politici». Vitrano, che venne sorpreso nei locali dell'Asp 6 di via Cusmano, nel capoluogo dell'Isola, era stato preso grazie a Correro, che aveva avuto un ruolo attivo nella trappola tesa dalla polizia. Col parlamentare, originario di Misilmeri, quel giorno di cinque anni e mezzo fa fu portato in carcere anche l'ingegnere Ingrassia che poi decise di collaborare anche lui con gli inquirenti. In dibattimento Ingrassia si era costituito parte civile contro Vitrano, sostenendo di essere stato a sua volta vittima delle pretese illecite del politico e dell'altro ex deputato(ancor oggi a giudizio) Mario Bonomo, siracusano, pure lui ex PD: ma anche la richiesta di Ingrassia è stata respinta.

«Era chiaro a tutti i protagonisti della vicenda, ivi compreso il Correro – si legge ancora in sentenza -che vi fossero "costi" extracontabili da sostenere». Accolta così, ma non senza qualchedistinguo, la tesi sostenuta in giudizio dal pm Maurizio Agnello, mentre Vitrano, assistito dagli avvocati Vincenzo Lo Re e Fabrizio Biondo, aveva impostato la sua difesa sull'esistenza di «società di fatto>> con gli imprenditori.

Una linea ritenuta non del tutto campata in aria, dai giudici, ma non decisiva  per escludere la responsabilità penale del politico beccato con la mazzetta in tasca.

Tratto dal Giornale di Sicilia.

 

 

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8 Commenti

  1. Grazie diecimila

    La mazzetta in tasca e i soldi in Svizzera... Qualcuno mi può dire quale sindaco ha ricevuto i voti del condannato? Grazie mille anzi... Diecimila

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  2. incredulo

    ma cosa vogliono dire con queste dichiarazioni ' cosa c'entra il fatto che lui possa avere intascato tangenti con la mancanza di carte in regola di chi l'ha denunciato ? Lui i soldi li ha presi o no ?

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    1. Leoluca

      Li ha presi, li ha presi, non capisco cosa parlano ancora a fare boh, lo hanno preso con i soldi in tasca è stato condannato, quindi basta, deve semplicemente vergognarsi del gesto poco morale che ha fatto il signor Vitrano e chiedere scusa ai 30.000 e passa di misilmeresi, molti dei quali riponevano fiducia in lui.

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    2. scricchianespuli

      Rispettabile Signor Incredulo, con certezza le dico che il 99x100 delle persone, non so Lei, pur di ottenere favori o fare affare con i politici, se lo farebbero mettere nel c...,. Dovete pensarci prima, e non dopo quando tutti volete fare i giudici e i moralisti. Lo vuole capire o no che erano in affari, se erano loschi non lo so, lo lascio giudicare a Lei.

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  3. la ruota gira

    Scommettiamo che i soldi li hanno rubato i bassotti? Scusate che cavolo c'entra il fatto che chi ha denunciato non ha le carte in regola? I soldi in quale c...zo di mani sono stati trovati? I soldi erano segnati, ci sono state intercettazioni e pedinamenti e ancora atturrate? Mi sembra lo stesso metodo usato dai mafiosi per delegittimare i pentiti e spero che i magistrati.. Almeno loro non si lascino trascinare nel fango! Certa gente non solo non dovrebbe votare ma peggio ancora non dovrebbe condizionare la vita politica di un paese. In un paese di persone perbene chi viene condannato a sette anni in primo grado non dovrebbe neanche parlare con un misero consigliere.. A Misilmeri invece la ruota gira al contrario e ci sono consiglieri che parlano in nome e per conto di condannati in primo grado. So benissimo che i gradi di giudizio sono tre ma a nessuno viene il dubbio che quei soldi erano frutto di una tangente oppure vogliamo sognare la fata turchina che cambia le carte in tavola? Chi riceve una condanna in primo grado di questa portata dovrebbe avere il buon senso di non uscire di casa!

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  4. Gianni La Barbera

    "Un paese dove i politici e i giornalisti si sostituiscono ai giudici; dove i giudici fanno politica e televisione; lì l’ingiustizia regna sovrana e i più deboli sono sempre più indifesi." GLB

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  5. anthony

    Senza sti fondi, la gente non potrebbe fare la mattina una colazione di 100 euro. Ricordate un paio di anni fa? Finero i colazioni da sceicchi?

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